Guerra in Ucraina

La Pasqua di sangue. Altre due bambine muoiono a Donetsk. Mariupol allo stremo: evacuazione fallita

Sonechka e Margot erano cugine e avevano 14 e 15 anni. Quando un missile ha colpito ieri mattina la loro abitazione di Myru Street a Krasnogorivka, la giornata di festa si è trasformata in tragedia

La Pasqua di sangue. Altre due bambine muoiono a Donetsk. Mariupol allo stremo: evacuazione fallita

Sonechka e Margot erano cugine e avevano 14 e 15 anni. Quando un missile ha colpito ieri mattina la loro abitazione di Myru Street a Krasnogorivka (a due passi da Donetsk), la giornata di festa si è trasformata in tragedia. Le hanno recuperate sotto le macerie, inanimate come bambole di pezza. Sonechka e Margot sono il simbolo della Pasqua ortodossa calpestata dalla Russia. E pensare che poche ore prima Putin aveva assistito alla messa di mezzanotte, ottenendo la benedizione del patriarca russo Kirill. E tanto è bastato al leader del Cremlino per sentirsi giustificato a trasformare la Pasqua ortodossa nell'ennesima giornata di sangue. A nulla sono valsi gli appelli dell'Occidente, partendo da quelli del segretario generale dell'Onu Antonio Guterres di fermare i combattimenti in concomitanza con la festa religiosa e aprire i corridoi umanitari. Ieri, anniversario del secondo mese dall'invasione, è stato un giorno di battaglia come un altro su tutto il territorio dell'Ucraina. Nazione abbandonata ormai da 5,2 milioni di persone, secondo l'Alto Commissariato dell'Onu per i Rifugiati.

Ad Azovstal i miliziani tentano come possono di difendersi dal fuoco russo, nel giorno in cui gli ucraini hanno proposto ai russi una sessione speciale dei colloqui proprio nei pressi dell'acciaieria alla periferia di Mariupol (la risposta russa è ancora in sospeso). I civili per l'ennesimo giorno hanno visto sfumare l'apertura di un salvacondotto, e la scoperta di nuove fosse comuni, nel resto dell'Ucraina l'orso di Mosca ha colpito duro, a Sud come a Est.

Sono almeno otto le persone uccise e altre due rimaste ferite in bombardamenti d'artiglieria compiuti nella regione di Lugansk, nel Donbass. Tra di loro anche due donne incinte, i cui cadaveri sono stati rinvenuti sotto le macerie di una casa distrutta a Popasna. Sempre nel Lugansk, a dimostrazione di quanto gli invasori non abbiano avuto rispetto per la sacralità della giornata, sono state danneggiate sette chiese.

Donetsk è stata sottoposta a continui lanci di missili per tutta la giornata. Lo rendono noto le forze armate ucraine che chiedono ai civili di evacuare tutte le zone di prima linea. Nella vicina Avdiivka un impianto di coke è stato oggetto di pesanti attacchi. A Kharkiv missili ad alta precisione hanno colpito 9 obiettivi militari ucraini, fra cui quattro depositi d'armi. I razzi hanno raggiunto un palazzo e un'abitazione a Cuhuiv, ferendo tre persone, tra cui un bambino di 12 anni e la madre. Cinque missili hanno colpito in serata infrastrutture nella regione di Poltava. Mentre un attacco missilistico a Pavlograd, nel Dnipropetrovsk, ha danneggiato la ferrovia provocando la morte di un uomo.

Lungo le coste del Mar Nero è in atto una minaccia di attacco da parte di 20 tra navi e sottomarini equipaggiati con missili da crociera. Nei territori delle regioni di Kherson e Mykolaiv inoltre le truppe russe adottano pressioni psicologiche nei confronti della popolazione, colpendo con carri armati sui quali è stata issata la bandiera ucraina.

La Russia ha guadagnato terreno, ma la resistenza ucraina le ha inferto perdite significative. È quanto si legge nel bollettino del MI6 britannico. «Il basso morale russo e il tempo limitato per riorganizzare le forze dopo le precedenti offensive, stanno pesando sull'efficacia in combattimento». Gli uomini del generale Zaluzhny hanno abbattuto 17 bersagli aerei nemici. Gli ucraini hanno anche ripreso il controllo di otto centri abitati nella regione di Kherson, costringendo i soldati di Mosca a ritirarsi verso Chornobaivka. Per correre ai ripari gli invasori stanno reclutando con la forza giovani civili nelle regioni di Kherson, Zaporizhzhya e Kharkiv.

Medici sono stati costretti a seguire i militari russi per curare i soldati al fronte.

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