Francesca Angeli
Roma Documenti falsi, troppi soldi e un ricco curriculum criminale sul territorio inglese. È un cittadino britannico ma ha origini pakistane l'uomo arrestato dai Carabinieri del Nucleo Informativo del Comando Provinciale di Roma nell'ambito dei controlli antiterrorismo. Un'operazione che vede la piena collaborazione di tutte le forze dell'ordine Digos e Ros in Italia ma anche una partecipazione internazionale con l'Interpol. Non è esclusa infatti una «internazionalizzazione» del provvedimento. Ipotesi che apre un possibile scenario di appartenenza al network del terrore europeo.
Si tratta di un uomo di 34 anni individuato nell'ambito dei controlli previsti dal Piano Antiterrorismo. Programma che punta al monitoraggio dei soggetti stranieri che delinquono per procacciarsi il denaro necessario a finanziare gli attacchi terroristici.
Gli uomini dell'Arma hanno individuato e quindi fermato quattro uomini in un ristorante nel centro della capitale. Tre di loro provenivano dal Nord Europa ed erano tutti di origini pakistane, il quarto invece arrivava dal Kurdistan Turco.
Il fermo è frutto di una serie di controlli incrociati grazie al sistema che prevede collaborazione e immediato scambio di dati tra le forze dell'ordine transnazionali tramite anche agli strumenti messi a disposizione dal Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia (SCIP).
Per tre persone il fermo si è risolto in poche ore. Sono state identificate e dopo aver tracciato il loro profilo individuale sono state rilasciate. Uno dei profili delle persone rilasciate ha però destato l'attenzione degli investigatori in particolare rispetto alle attività svolte in ambito finanziario.
Per uno di loro invece il fermo si è trasformato in arresto.
Si tratta di un uomo, S.H., di 34 anni. Era in possesso di un passaporto appartenente ad un'altra persona ma non c'è conferma sul fatto che il documento risulti rubato. Non solo. Aveva con sé anche una grossa somma di denaro in contanti. A quel punto i Carabinieri del Nucleo informativo del Comando Provinciale hanno confermato il fermo. Sabato mattina a Piazzale Clodio dopo l'udienza con rito per direttissima il fermo è stato trasformato in arresto. Una procedura d'urgenza attivata proprio in base alle nuove regole varate circa un anno fa con l'approvazione del decreto antiterrorismo che tra l'altro prevede anche la possibilità di attivare misure di prevenzione come il ritiro del passaporto e il divieto di espatrio per i soggetti sospetti. Nel corso dell'udienza le spiegazioni del fermato infatti non hanno convinto i giudici. L'uomo non ha saputo dare spiegazioni sul perché si trovasse in Italia e di quali fossero i motivi del suo viaggio. Pur essendo cittadino britannico ha detto di avere la residenza in Belgio e di provenire proprio dal suo paese di residenza. Sulla grossa somma di denaro in contanti ha detto che servivano per comprare vestiti per i suoi parenti.
Ma proprio grazie alla collaborazione con lo SCIP e attraverso i canali Interpol le forze dell'ordine sono anche risalite
al suo passato. È emerso dunque che l'uomo è ricercato nel Regno Unito per una serie di crimini. Finita l'udienza quindi l'uomo è stato portato nel carcere di Regina Coeli dove per il momento resta in custodia cautelare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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