Una cucchiaiata di pasta e patate, una forchettata di tortiglioni con la ratatouille o di penne con il gorgonzola e le ostriche. La pasta è italiana ma la più buona del mondo arriva dal lontano oriente. Così decreta l'ottava edizione del Pasta World Championship di Barilla a pochi passi da Montmartre e in una Parigi che interpreta l'arte della gastronomia e della pasta e la declina in tutti i lati del globo.
Quattordici giovani promesse della cucina mondiale si sono messe alla prova e ai fornelli per contendersi il titolo di «Master of Pasta», durante due giorni che hanno celebrato l'arte della pasta ma anche il cinquantesimo anniversario della presenza di Barilla in Francia.
La competizione gastronomica ha visto spadroneggiare e prediligere ora la tradizione ora l'azzardo. Durante la prima fase del contest, tra i piatti «masterpiece» realizzati, l'Italia con lo chef Matteo Carnaghi ha rivisitato una ricetta della tradizione partenopea come la pasta e patate accostandola al sapore pieno del caciocavallo e alla freschezza del mare con una tartare di scampi. La Francia, dal canto suo, ha messo nel piatto con lo chef Edouard Chouteau, una pastatouille «con gli elementi della ratatouille ho riempito i tortiglioni creando un mosaico di colori caldi come quelli del mediterraneo e anche dell'Italia».
Dopo una seconda fase del contest all'insegna dell'improvvisazione e della creatività sono saliti sul podio il Brasile, il Giappone, il Canada e la Svizzera.
I concorrenti hanno giocato con gli elementi del territorio italiano e internazionale mettendoli insieme in più piatti che narrano varie storie e culture contemporaneamente. Un piatto di spaghetti sulla bagna cauda e con una tartare di scampi, è il «masterpiece» che il Brasile rivisita e porta in finale e alla giuria in un piatto che si ispira un po' alla tradizione piemontese ma che assume una veste nuova grazie all'accostamento dei crostacei e delle erbe dai colori accesi.
Il Canada direttamente dall'altra parte del mondo prepara invece una pasta con le sarde francesi, i pomodori italiani e il sapore deciso del peperoncino fresco. A trionfare su tutti sono però l'audacia e i sapori ricchi e decisi delle penne al gorgonzola con le ostriche al profumo giapponese, all'interno di una piatto a forma globo e contenitore di sapori.
Nella giuria del contest c'era anche lo chef stellato Davide Oldani che a proposito della versatilità della pasta ha le idee molto chiare: «La pasta - ci ha detto a Parigi - è un foglio bianco sul quale puoi scrivere con qualsiasi colore, il colore su cui
scriviamo è l'ingrediente di stagione. La pasta è Italia, con le particolarità giuste e con i criteri giusti della cottura io credo che possa diventare se non il più importante, uno dei più importanti prodotti al mondo».
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