Il patto tra Salvini e la Le Pen: alleati alle Europee contro l'Ue

I due leader lanciano il Fronte della Libertà, ma senza lista unica: «I nostri nemici sono Juncker e Moscovici»

Il patto tra Salvini e la Le Pen: alleati alle Europee contro l'Ue

«Condividiamo la stessa idea dell'Europa, dell'agricoltura, del lavoro, della lotta all'immigrazione. E siamo contro i nemici dell'Europa che sono Juncker e Moscovici, chiusi nel bunker di Bruxelles».

Marine Le Pen è stata a lungo uno dei riferimenti politici della nuova Lega targata Matteo Salvini. Oggi le parti si sono invertite, visto che è il leader leghista il nome nuovo dei sovranisti, quello su cui si concentrano le attenzioni della stampa e della politica continentale, la possibile guida di un'alleanza elettorale europea. Il rapporto tra i due rimane, però, saldo e per Salvini l'incontro romano con la leader del Rassemblement National è un'occasione per iniziare a tessere la sua trama delle alleanze in vista del voto, con l'idea di costituire maggioranze che consentano di occupare poltrone importanti nel futuro assetto della Commissione europea.

Il luogo in cui si svolge l'incontro - moderato dal giornalista Antonio Rapisarda - è la sede dell'Ugl, proprio di fronte alla vecchia sede del Pci di Via delle Botteghe Oscure. Il primo punto che i due vogliono mettere in chiaro è che non intendono essere iscritti alla categoria degli antieuropeisti. «Con Salvini noi non lottiamo contro l'Europa ma contro l'Unione europea per salvare l'Europa» dice Le Pen. L'incontro è anche l'occasione per lanciare il «Fronte della libertà», un'alleanza elettorale in vista delle prossime europee per «lavorare a un progetto per l'Europa per i prossimi 30 anni».

Sul candidato unico alla presidenza della Commissione Ue la questione resta aperta. Marine Le Pen ricorda che «non può esistere una lista unica», in quanto non sono previste liste transnazionali. Ma questo non significa che non sia possibile unire le forze per determinare la scelta del successore di Jean-Claude Juncker.

«Vogliamo un'Europa in cui «ciascun paese si sceglie la sua economia» e si «controlla le frontiere», mentre «l'euro non è in discussione». Con una indicazione: la preferenza espressa da Salvini per la parola «comunità» piuttosto che per «l'unione» europea. Salvini e Le Pen puntano a conquistare la maggioranza al prossimo Parlamento europeo per favorire una «rivoluzione del buon senso». Verso il Ppe non c'è una chiusura ma bisognerà attendere il congresso di novembre di Helsinki per capire quale direzione prenderà la famiglia popolare e se deciderà di sperimentare l'alleanza a destra.

Alla fine dell'incontro Salvini replica con una battuta alla domanda dei giornalisti sull'incontro Saviano-Macron. «Che tristezza... Chi si somiglia, si piglia. Spero non abbiano fatto un selfie svestiti come usa fare Macron».

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