Politica

Il Pd accelera, i grillini frenano: altra crepa anche sull'Autonomia

Il ministro Boccia: il testo già lunedì sul tavolo del governo Ma i 5 Stelle: «Proposta non condivisa dal Parlamento»

Pasquale Napolitano

L'autonomia regionale apre una crepa (l'ennesima) nella maggioranza giallorossa. Il governo Conte bis si spacca sulla legge quadro. I Cinque stelle bloccano il blitz del Pd. Aprendo un nuovo fronte di guerra nell'esecutivo. Il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia (Pd), annuncia che il testo sulle autonomie, uscito dopo la conferenza Stato-Regioni, arriverà sul tavolo del governo già lunedì. Per incassare il via libera del Consiglio dei Ministri. Testo su cui - evidenzia il ministro Boccia c'è il via libera delle Regioni. Ma manca l'ok dell'alleato grillino. La legge-quadro sostanzialmente traccia le linee-macro, dopodiché ogni Regione firmerà l'intesa propria.

La fronda del Sud del Movimento cinque stelle subito frena. È Luigi Gallo, presidente della commissione Cultura e fedelissimo del numero uno di Montecitorio Roberto Fico, a intestarsi la battaglia: «La proposta non è condivisa con il Parlamento, il governo e Boccia si fermino su questa assurda proposta di presentare un emendamento sull'autonomia differenziata in legge di bilancio». Nessun blitz verrà accettato - continua Gallo - basta con il fare le cose subito e male solo per dare contentini, l'autonomia, come abbiamo sempre detto, deve seguire un processo trasparente e partecipato del parlamento, perché stiamo intervenendo su un principio costituzionale ed è bene farlo con una legge quadro ma l'attenzione, la trasparenza e la partecipazione deve essere massima, così come il dibattito e il coinvolgimento del Paese».

Boccia replica stizzito, derubricando le parole di Gallo a semplice sfogo di un parlamentare: «Non mi pare che Gallo sia segretario o capo politico del Movimento 5 Stelle, poi ogni partito ha i suoi deputati che dicono liberamente qualcosa. Mi pare che i consiglieri regionali del Veneto e i deputati del gruppo dicano esattamente l'opposto». «Il ministro per le Riforme e rapporti con il Parlamento Federico D'Inca - ha ricordato Boccia - ha seguito per il Movimento 5 stelle tutto l'iter e abbiamo lavorato bene insieme. E penso che l'unanimità delle Regioni racconti il lavoro faticoso, duro e importante che è stato fatto. Poi ci sarà il tempo del Consiglio dei ministri con l'informativa che farò lunedì e quello del Parlamento, quando Gallo potrà esprimersi. Oggi mi sembra un po' prematuro e penso che sia una mancanza di rispetto nei confronti dei livelli istituzionali che hanno lavorato in maniera molto rigorosa». Boccia è sicuro che l'accordo raggiunto ieri non sia divisivo, né a livello territoriale, né all'interno della maggioranza. Dal fronte delle opposizioni, Giorgia Meloni, dalla conferenza programmatica di Napoli, ribadisce il no di Fratelli d'Italia.

Ma in casa dei Cinque stelle non c'è solo Gallo a gettare benzina sul fuoco. Lo stop arriva anche dai commissari grillini della Bicamerale per le questioni regionali: «Bisogna analizzare con attenzione i possibili scenari che scaturirebbero dall'attuazione di una legge, invitando alla prudenza tutti gli attori di questa epocale modifica dell'assetto del nostro Paese.

Riteniamo inopportuna l'ipotesi di inserire in legge di Bilancio qualche disposizione attinente ad una riforma così importante per il paese».

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