Roma - Il governo accelera sulle nozze gay. «Tenetevi liberi tra l'11 ed il 12 maggio perché è il giorno in cui sarà approvata la legge sulle unioni civili». Matteo Renzi conferma che anche alla Camera verrà posta la fiducia sul ddl che disciplina le convivenze tra coppie dello stesso sesso. Una scelta «probabile» dice il premier, provocando la rivolta dei cattolici dem e degli alleati di Area popolare. La legge arriverà blindata, così come è stata approvata in Senato, nell'aula di Montecitorio dove il governo gode di una maggioranza molto più solida di quella del Senato, ora rinforzata anche dall'accordo raggiunto con il gruppo Ala che fa capo a Denis Verdini. E infatti ieri è proprio al termine dell'incontro con i verdiniani che il capogruppo del Pd, Ettore Rosato, ha annunciato che il ddl sarà in aula il 9 maggio e entro due settimane diventerà legge. Insorge Area Popolare. «Il ddl è stato congelato e non si accetta neppure di ascoltare le ragioni di un legittimo dissenso - attacca Paola Binetti - Esisteva un accordo politico con il Pd che prevedeva prima la discussione sulle mozioni che condannano la pratica dell'utero in affitto. Questo accordo è stato tradito. Direi che siamo in una situazione di democrazia surrogata». Nell'attesa dell'approvazione della normativa sulle unioni civili però anche in Italia le famiglie gay sono comunque una realtà. Sono molti infatti i giudici che hanno dato il via libera all'adozione pure nelle coppie dello stesso sesso anche se dal ddl a palazzo Madama è stato stralciato proprio il controverso capitolo sulla stepchild adoption, ovvero la possibilità di adottare il figlio del proprio partner. In sostanza la questione viene rimessa nelle mani dei giudici che decidono caso per caso. E proprio in questi giorni il Tribunale dei Minori di Roma ha emesso una nuova sentenza in questo senso, riconoscendo l'adozione incrociata di tre figli ad una coppia di due donne. Ad annunciarlo è Marilena Grassadonia che oltre ad essere presidente dell'associazione Famiglie Arcobaleno è anche una delle due mamme alle quali il giudice Melita Cavallo ha riconosciuto il diritto alla reciproca adozione dei figli avuti grazie alla fecondazione eterologa. «Una grande soddisfazione -dice la Grassadonia- Ma non posso essere felice perché le nostre famiglie sono in balia delle singole sentenze».
Con la legge sulle unioni civili Renzi guadagna consensi da un lato ma li perde in tutta quella vasta area cattolica che si sente rappresentata dal movimento del Family day. Il loro leader, Massimo Gandolfini, ieri è stato ricevuto dal Papa. Bergoglio, riferisce Gandolfini, lo ha invitato «ad andare avanti» nella sua battaglia per la famiglia tradizionale e contro un modello familiare che non tutela veramente il diritto dei bambini.
Il popolo del Family day, fa notare la Binetti, non si è rassegnato ed è «pronto ad esprimere la sua irritazione in occasione del referendum costituzionale». Meglio sarebbe per Renzi dire no alle unioni civili piuttosto che subire un no all'azione di governo, conclude la Binetti.
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