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Il Pd ci ricasca: il comizio dem nel palazzo occupato

A Roma la campagna elettorale della sinistra sbarca ancora una volta nel palazzo occupato di via di Santa Croce in Gerusalemme. La deputata di Forza Italia, Maria Spena: "Pessimo segnale per chi crede nella legalità"

Il Pd ci ricasca: così i rossi fanno il comizio nel palazzo occupato

Non c’è niente da fare, la sinistra non ce la fa proprio a resistere al sottobosco (o meglio al bacino di voti) che ruota attorno al mondo delle occupazioni abusive. E pazienza se in certi contesti la legalità e il rispetto della proprietà privata vadano a farsi benedire. Lo scorso anno si erano già sprecate le polemiche per il confronto tra i sette candidati alle primarie del centrosinistra, compreso il futuro sindaco Roberto Gualtieri, andato in scena allo Spin Time Lab, il palazzone occupato di via di Santa Croce in Gerusalemme che ospita 180 nuclei familiari, circa 400 persone, e che si trasforma all’occorrenza anche in palestra, cinema e discoteca. Tutto rigorosamente abusivo.

Martedì scorso il candidato del Pd nel collegio uninominale Lazio 1, Paolo Ciani, ci è cascato di nuovo e assieme ad Andrea Catarci, candidato anche lui per i Dem al Senato, e Aboubakar Soumahoro, che invece corre per Europa Verde e Sinistra Italiana alla Camera, ha varcato la soglia dell’ex sede Inpdap, di proprietà dal 2004 della società Investire Sgr, per parlare di politica e "diritti". Insomma, un po’ come se un big della Lega andasse a fare campagna elettorale a Casapound.

L’evento è stato pubblicizzato anche sulla pagina Facebook del centro sociale. Il dibattito, scrivono gli attivisti, è stato "incentrato sulla necessità di tutti di ripartire dai diritti, oggi privilegio di pochissimi ma fondamentale punto di partenza per lo sviluppo di una società più equa, accogliente e umana". I candidati, continua la nota, arrivano "dal mondo delle lotte per gli ultimi" e da anni "provano a rappresentare e dare ascolto alle voci di migranti, sfollati, senzatetto e chiunque è costretto a (r)esistere in condizioni di sfruttamento". In effetti, l’ex presidente dell’VIII Municipio e assessore al Decentramento di Gualtieri, Andrea Catarci, vanta nel suo curriculum il merito di aver contribuito all’apertura del centro sociale La Strada alla Garbatella.

"Si è parlato di salario minimo, di apertura delle frontiere, di riforma degli sportelli psicologici nelle scuole e nelle università, di investimenti nel sistema sanitario nazionale, di una nuova connessione tra scuola e lavoro orientata ai diritti e non allo sfruttamento". Ma "soprattutto", sottolineano dall'occupazione, "di legalizzare e replicare i modelli di accoglienza virtuosi come Spin Time stesso". Insomma, in base a questo ragionamento la società proprietaria del palazzo di 8 piani del valore di circa 50 milioni di euro, che doveva essere trasformato in un albergo e dare lavoro a 150 famiglie, non dovrebbe fare altro che mettersi l’anima in pace e consegnare tutto agli abusivi.

Chi descrive lo Spin Time come un esempio di occupazione virtuosa fa finta di non vedere tutto quello che è successo in questi anni, dal maxi-debito con Acea, per cui intervenì personalmente l’elemosiniere del papa, ai rave senza regole con la musica a tutto volume e fiumi di alcol venduti a prezzi popolari che esasperavano i residenti del quartiere. L’immobile compare nella lista delle occupazioni capitoline da sgomberare in tempi rapidi. E meno di due mesi fa all’interno dell’edificio è scoppiato anche un incendio, causato con tutta probabilità da un guasto ad un condizionatore che ha provocato un cortocircuito. Risultato: sono stati evacuati in 150. Per fortuna non ci sono stati feriti, ma poteva andare peggio.

Per qualcuno però l’assenza di regole è evidentemente un dettaglio trascurabile. Tanto che sabato prossimo nello stesso palazzo occupato è attesa anche un’altra candidata di centrosinistra, Ilaria Cucchi. A sollevare il caso è Maria Spena, deputata di Forza Italia candidata nel collegio Roma 1 della Camera: "Questo stabile occupato continua ad essere luogo prediletto dalla sinistra al punto che il Campidoglio targato Gualtieri lo aveva persino inserito tra i consigliati nel sito ufficiale sul turismo a Roma". "La presenza di un candidato, con incarichi istituzionali, nell’ex sede Inpdap occupata – attacca la deputata azzurra parlando con IlGiornale.

it - è un pessimo segnale per i residenti dell’Esquilino e per i tanti romani che credono nella cultura della legalità".

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