Elezioni politiche 2022

Il Pd schiera i virologi. Salvini va all'attacco: si capiscono tante cose

Da Crisanti a Lopalco, in campo il partito delle star del Covid. E scoppia la polemica

Il Pd schiera i virologi. Salvini va all'attacco: si capiscono tante cose

Molta visibilità e qualche goccia di vanità. Enrico Letta assolda Andrea Crisanti e lo catapulta come candidato in testa alle circoscrizione Europa. Sembrava strano che il partito dei virologi, cresciuto a vaccini e televisione, rimanesse dietro le quinte di queste elezioni e alla fine la chiamata è arrivata. Anzi, le chiamate: perché non c'è solo Crisanti con il Pd, ma anche l'epidemiologo Pier Luigi Lopalco, portato da Articolo 1, a sua volta nell'orbita Pd, in Puglia dove già era assessore. Insomma, la scienza si schiera a sinistra, mentre Matteo Bassetti, la cui discesa in campo era stata ventilata per il centrodestra, si smarca: «Non ci sarò», ma lascia la porta aperta casomai lo volessero direttamente come ministro. «Il televirologo Crisanti candidato con il Pd - scrive su Twitter Matteo Salvini - credo che ora si capiscano tante cose».

«Si esatto - replica a stretto giro Letta - anche da questo si capiscono tante cose. Tipo che per fortuna l'Italia non è stata governata da Matteo Salvini durante il Covid». «Se uno candida Crisanti», aggiunge Matteo Renzi, «Ho paura che al primo raffreddore ci prendiamo una quarantena di due mesi e non ne usciamo», Anche Crisanti dà fuoco alle polveri: «Mi rivolgo agli elettori di Salvini e voglio dire loro che gli errori che ha fatto, le valutazioni, in politica estera, in sanità, in economia, sono la garanzia degli errori che potrà fare se avrà la possibilità di governare».

Non basta, le polemiche non finiscono qui. Spiega Bassetti: «Ho visto che Crisanti e Lopalco si sono candidati. Per loro c'è un problema anagrafico, entrambi credo che siano vicini alla pensione e fanno una scelta per il futuro. Non mi candido - aggiunge il direttore della clinica delle malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova - appena ho dato la disponibilità per fare il tecnico, subito mi hanno sparato addosso. Vedremo cosa succederà dopo il 25 settembre, chi sarà il premier».

Insomma, Bassetti non entra in partita, ma potrebbe essere ripescato quando il nuovo capo del governo sceglierà i ministri. Prestigio e giochi di prestigio. Quanto appeal resta ai profeti della virologia? Due anni fa Crisanti appariva su tutti i canali, qualche volta anche in simultanea con doti di ubiquità che avrebbero fatto impallidire anche Padre Pio. Oggi le cose sono cambiate, i medici hanno lasciato i riflettori alle divise e alle stellette, per via dell'Ucraina, anche se quella stagione è finita. È tornata l'ora della politica e dei politici: certo la presenza di Crisanti e di Lopalco, sponsorizzato dal ministro Roberto Speranza, dovrebbe portare qualche pacchetto di voti in più e dovrebbe essere anche il segno distintivo di una coalizione che non ha mai strizzato l'occhio ai no vax.

«Il fatto che gli unici candidati virologi siano a sinistra - spiega proprio Bassetti - fa pensare che la destra abbia paura a toccare questo argomento. Aver cancellato la pandemia, la campagna vaccinale dalle agende non farà sparire il Covid». Anche se oggi al centro dell'agenda c'è ben altro: l'inflazione e le bollette, la crisi energetica e il prezzo del gas. Più un filo d'imbarazzo: Crisanti ha consegnato alla procura di Bergamo una perizia monumentale sulle origini del contagio che potrebbe portare a qualche incriminazione eccellente.

A destra ma anche a sinistra.

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