Il Pd si ritrova accerchiato: la morsa di Procure e Conte

Le inchieste travolgono il partito di Schlein che finisce sotto scacco dei grillini. In Campania Fico vuole le "liste pulite": fuori tutti i loro candidati sotto indagine

Il Pd si ritrova accerchiato: la morsa di Procure e Conte
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Gli avvisi di garanzia mandano all'aria il campo largo. Le inchieste travolgono sindaci e dirigenti Pd nelle città di Milano e Torino.

E ora arriva anche l'indagine che azzoppa il candidato per le regionali nelle Marche Matteo Ricci. Magistrati e grillini giustizialisti tengono sotto scacco il Pd. Segnali negativi arrivano anche da Bologna e Modena. Al netto dell'esito giudiziario, le azioni della magistratura piazzano una bomba sotto l'intesa tra Pd e M5s. I grillini (appoggiati dalle prime pagine del Fatto Quotidiano) rispolverano la vecchia narrazione forcaiola "modello Bibbiano". Una linea che premia i grillini in risalita nei sondaggi. Il fuoco amico che arriva dal M5s genera però imbarazzo al Nazareno. "Non possiamo farci fare l'esame del sangue dai grillini", filtra dal Pd. Ma è soprattutto la minoranza, l'ala riformista, che scalpita: "Elly batta un colpo in difesa del partito". Schlein è sparita. Dribbla gli ostacoli. I Cinque stelle non arretrano. Tant'è che in Campania, dove si andrà al voto in autunno per eleggere il nuovo presidente della Regione, il candidato del campo largo, Roberto Fico, annuncerà nelle prossime ore un'iniziativa destinata a far saltare il tavolo. L'ex presidente della Camera ha deciso di affidare al magistrato Federico Cafiero De Raho, ex procuratore nazionale antimafia, oggi parlamentare grillino, il compito di varare un vademecum per le liste pulite in Campania. Criteri molto stringenti che taglierebbero fuori dalla candidatura tutti i candidati indagati. C'è agitazione nel Pd, per la mossa di Fico, che metterebbe alle porte consiglieri regionali uscenti con pacchetti di voti importanti. "A tutto c'è un limite", sbroccano i dirigenti campani dem. Ora, dopo il caso Sala, c'è il dossier Ricci a far esplodere l'alleanza. E anche il mondo delle coop rosse piemontesi finisce nel mirino dei pm.

L'europarlamentare dem Matteo Ricci è indagato per presunte irregolarità in affidi del Comune di Pesaro nella scorsa legislatura, quando era sindaco. Il leader del M5s Giuseppe Conte subito fiuta l'occasione: "Non sottovalutiamo le ipotesi accusatorie, ma ci riserviamo di valutare approfonditamente le contestazioni mosse a Ricci, al fine di comprendere se gli venga mossa una semplice contestazione per spese del Comune non corrette o se vi siano gli elementi di una condotta disonesta, condotta che sarebbe incompatibile con i nostri principi e i nostri valori". Intanto la macchina elettorale del M5s nelle Marche si ferma: un incontro elettorale previsto per oggi alle 18:30 a Fano, della capogruppo pentastellata in regione, Marta Ruggeri, con il deputato e coordinatore regionale Giorgio Fede, è stato annullato. Una decisione, filtra da Campo Marzio, del tutto normale e conseguente alle parole espresse sia dal presidente Giuseppe Conte, sia da Ruggeri e Fede. Il M5s potrebbe decidere di ritirare l'appoggio a Ricci, scatenando un effetto a cascata nelle altre regioni. Alessia Morani, ex deputata del Pd, al Giornale, invita gli alleati a non rompere: "Ho piena fiducia in Matteo Ricci perché lo conosco da trent'anni e so quanto è onesto e corretto. Il movimento cinque stelle si è preso del tempo per approfondire ciò che è accaduto. Auspico che si possa continuare insieme il percorso per le regionali, perché le Marche hanno bisogno di cambiare decisamente marcia".

Nel campo largo, la posizione giustizialista grillina, viene bilanciata da Matteo Renzi che provoca il M5s: "Chi fa politica abbia il coraggio di difendere le proprie azioni. I 5s fanno la morale ma hanno condannati in via definitiva nelle loro fila". Insomma, la resa dei conti è appena iniziata.

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