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Pena capitale, in Carolina torna la fucilazione. Non ci sono più sostanze per fare iniezioni

Il detenuto sceglierà come morire. Nel 2011 l'ultima esecuzione con le armi

Pena capitale, in Carolina torna la fucilazione. Non ci sono più sostanze per fare iniezioni

La biblica formula «occhio per occhio, dente per dente» verrà presto aggiornata in «pallottola per pallottola» nella Carolina del Sud. Lo Stato americano è infatti a un passo anzi, due: il voto favorevole del Senato locale e la firma del governatore sulla proposta di legge dall'approvare la reintroduzione della fucilazione come metodo per applicare la pena di morte. Salirebbero così a quattro (gli altri sono Mississippi, Oklahoma e Utah) gli Stati Usa dove i plotoni d'esecuzione possono essere chiamati ad eseguire una sentenza capitale. Operazione truculenta che negli ultimi cinquant'anni è stata messa in pratica solo tre volte: il caso più famoso fu quello di Gary Gilmore, un rapinatore recidivo che nel 1977 preferì farsi fucilare legato a una sedia piuttosto che morire sulla forca nello Utah.

Anche nella Carolina del Sud, in fondo, è un problema di scelta. Negli Stati Uniti, dove la pena capitale è attualmente ammessa in 27 Stati su 50, la legge prescrive infatti che il condannato debba poter scegliere tra due alternative: solitamente la più gettonata è l'iniezione letale, mentre le altre opzioni variano tra l'impiccagione, la fucilazione, la terrificante camera a gas e l'ancor più spaventosa sedia elettrica. Proprio per risparmiarsi una fine da incubo legati sulla «electric lady», unica alternativa garantita dalle leggi dello Stato, i condannati a morte della Carolina del Sud optavano regolarmente per il lettino, dove se non altro sapevano che la loro vita si sarebbe conclusa in un modo meno disumano.

Da qualche tempo, però, si era creato un problema: le case produttrici dei farmaci usati per le esecuzioni si tiravano indietro per motivi etici e sempre più spesso non rispettavano i contratti di fornitura alle prigioni. Si era così creato nelle parole del governatore repubblicano Henry McMaster, un fervente sostenitore della pena di morte un serio ostacolo «all'attuazione della giustizia che è dovuta ai familiari delle vittime». Ostacolo che verrà presto superato rinunciando all'iniezione letale e lasciando ai condannati la poco allegra scelta tra la sedia elettrica e il plotone di esecuzione.

Nel braccio della morte della Carolina del Sud ci sono attualmente 37 persone, molte delle quali attendono la fine da lunghi anni: basti pensare che l'ultima esecuzione nello Stato è avvenuta nel 2011. La moratoria federale che era stata in vigore per 17 anni è stata conclusa dall'ex presidente Donald Trump, e da allora 13 persone sono state messe a morte negli Stati Uniti sei delle quali dopo la sua sconfitta nelle elezioni dello scorso novembre. Il presidente Joe Biden aveva promesso in campagna elettorale di abolire la pena capitale a livello federale e di incoraggiare i singoli Stati a fare lo stesso, ma per ora non ha dato seguito.

Per la cronaca, la fucilazione è usata anche in un'altra dozzina di Paesi: tra questi la Cina, l'Iran, la Corea del Nord, la Palestina e la Bielorussia.

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