"Pene troppo miti, ma è una vittoria storica"

Michela Vittoria Brambilla: "Bisogna imporre il rispetto per gli animali, c'è un decreto da rivedere"

"Pene troppo miti, ma è una vittoria storica"

Michela Vittoria Brambilla, sta festeggiando?

«Eh sì. Questa è una grande vittoria, è una sentenza storica, senza precedenti. Rende giustizia alle migliaia di cagnolini torturati e morti per colpa di una multinazionale che smistava gli animali nei laboratori di tutta Europa per farne cavie».

I giudici stanno dalla parte degli animali, dunque?

«Hanno riconosciuto la sussistenza dei reati (maltrattamento ed uccisione) e quindi il principio secondo cui, anche in un allevamento dove sussiste il massimo sfruttamento per fini cosiddetti scientifici, gli animali vanno rispettati e tutelati».

Cosa che non avveniva a Green Hill?

«Dai primi mesi di vita, questi cuccioli erano destinati a crescere in gabbie piccolissime, senza vedere mai la luce del sole, chiusi in un capannone senza finestre. In condizioni inaccettabili».

Però i responsabili se la sono cavata con poco. Lei è soddisfatta delle pene?

«No, non sono stati puniti come avrebbero meritato. Purtroppo il codice penale prevede sanzioni troppo miti: due anni per l'uccisione di un animale. E la situazione potrebbe anche peggiorare».

In che senso?

«C'è un decreto del governo che prevede la non punibilità per la tenuità del fatto. In pratica chi non è reo abituale e non commette reati fino a tre anni, la fa franca. E non sono previste eccezioni».

Quindi chi ammazza un cane a bastonate la passerebbe liscia?

«Proprio così. Ma questa sentenza deve fare riflettere Parlamento e governo: se le norme proposte fossero state in vigore, reati come quelli commessi a Green Hill probabilmente sfuggirebbero a qualsiasi forma, anche tenue, di punizione».

Come si può rimediare?

«Bisogna escludere dalla regola generale i reati a danno degli animali. Il premier Renzi ha ammesso l'errore e ha promesso di fare retromarcia. E io spero che rispetti le promesse».

Altrimenti?

«Il caso Green Hill ha insegnato che se la società civile si mobilità riesce a cambiare le cose».

Anche lei non scherza niente. È riuscita a far approvare una legge contro l'apertura degli allevamenti–lager.

Qual è la sua prossima lotta politica?

«Penso che i tempi siano maturi per introdurre nella Costituzione il riconoscimento degli animali come “esseri senzienti”, già contenuto nell'art.13 del Trattato sul funzionamento dell'Ue».

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica