Basta erogare le pensioni ai cittadini dell'ex Jugoslavia partigiani e responsabili delle persecuzioni nei confronti degli esuli giuliani. È la proposta di Fratelli d'Italia che ha preparato un'interrogazione parlamentare per portare il dossier sul tavolo del ministro, Luigi Di Maio.
"Revocare con effetto immediato le centinaia di pensioni corrisposte a cittadini dell'ex-Jugoslavia corrisposte esclusivamente in relazione alla loro attività bellica nel periodo 8 settembre 1943-10 febbraio 1947, con riserva di richiedere la restituzione degli importi finora versati secondo i termini di prescrizione di legge riguardanti le pensioni, ritenendo nullo l'acordo Italia-Jugoslavia del 1957", si legge nel testo presentato alla Camera dal deputato, Federico Mollicone insieme a Walter Rizzetto (anche lui FdI) e a Guido Germano Pettarin (FI) e anticipata dall'agenzia Adnkronos.
"Non è moralmente e politicamente accettabile che lo Stato italiano continui a erogare, tramite l'Inps, pensioni a personaggi non più cittadini italiani ritenuti corresponsabili di efferati delitti a danno di cittadini italiani inermi e incolpevoli, e comunque non meritevoli per azioni effettuate a favore e a sostegno dell'Italia", scrivono i deputati di centrodestra, "Come appare del tutto incongruente proseguire nell'applicazione di tale accordo considerato sia la mutata situazione politica della ex-Jugoslavia a seguito del suo dissolvimento e la costituzione di molteplici Stati autonomi".
Una proposta accolta dalla Lega: "Non so quali siano i termini della questione, è una cosa da approfondire", ha detto Matteo Salvini, "Parlerò quando conoscerò le cose in modo completo".
"Se tecnicamente si può fare, se hanno commesso reati o hanno collaborato alle stragi, sono favorevole", ha aggiunto poi il presidente della Regione Friuli Venezia-Giulia, Massimiliano Fedriga, "Ho proposto proprio io di togliere le pensioni ai mafiosi, certo che sarei d'accordo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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