Pensioni, altro bonus: sconto contributivo per le donne con figli

Il ministro Poletti: presto un emendamento per aiutare le madri. E l'Ape sarà allargata

Pensioni, altro bonus: sconto contributivo per le donne con figli

Il dibattito sulle pensioni rimane un tema caldo. Come questo autunno fuori parametro. Il «pacchetto» presentato giovedì in Commissione bilancio dal governo, che sostanzialmente porta a oltre 14mila i lavoratori di «categorie gravose» che possono aspirare a ottenere uno sconto di sei mesi sul traguardo dei 67 anni per la pensione, non ha convinto i sindacati. La Cgil è già sul piede di guerra, annunciando tuoni, fulmini e soprattutto manifestazioni perché - dice Susanna Camusso - bisogna fare in modo che nuovi emendamenti intervengano da qui al giorno della discussione della Legge di bilancio per allargare lo spettro delle esenzioni. Il ministro Giuliano Poletti, ieri, da parte sua, ha provato a migliorare gli umori della controparte sindacale. A margine delle celebrazioni dei settant'anni di Confapi (confederazione della piccola e media industria) il ministro del Lavoro ha annunciato che il prossimo 30 novembre il governo presenterà un emendamento al pacchetto pensioni diviso in due punti. Il primo riguarda un ulteriore allargamento della base di lavoratori che otterranno il diritto a presentare l'Ape. La seconda invece riguarda l'universo femminile. Ed è questa una piccola rivoluzione, almeno dal punto di vista teorico, su come giudicare il sistema contributivo. Poletti, infatti, ha spiegato che Palazzo Chigi sta pensando a un sistema per «scontare» i contributi che debbono versare le lavoratrici che hanno figli. E questo in virtù di un principio che - con ogni probabilità - entrerà presto nel dibattito politico sulla parità di genere. «Per le donne con figli - dice Poletti - verrà quantificata una riduzione dei contributi per le pensioni dal momento che le loro carriere professionali spesso risultano meno lineari di quelle dei loro colleghi maschi».

La cautela di Poletti nel annunciare questo progetto è dovuta anche, come spiega lo stesso ministro, al fatto che per finanziare queste due iniziative Palazzo Chigi si rivolgerà ai fondi residuali ancora non impegnati. Quindi bisogna aspettare la Conferenza dei servizi del prossimo 30 novembre per capire la disponibilità finanziaria e quindi per dar corpo concreto al testo dell'emendamento.

Con questo emendamento il governo finisce per rispondere indirettamente alla sfida lanciata proprio dalla Cgil che aveva inserito tra le ragioni delle manifestazioni di piazza che si terranno sabato due dicembre in molte città anche la «disparità di genere» nelle retribuzioni. La Camusso poi ha replicato seccamente a chi le aveva fatto notare la straordinaria convergenza di posizioni con la Lega di Salvini.

Secondo la sindacalista la riforma Fornero, di cui «questo pacchetto di emendamenti è un naturale effetto», a sua volta è figlia della «sciagurata riforma Maroni». Una sottolineatura necessaria per disinnescare l'ultima uscita di Salvini («pronto a scendere in piazza con chiunque per difendere i diritti dei pensionati»).

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