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Pensioni, il governo apre al sindacato

Evitato lo sciopero generale. Tre tavoli sulle riforme con Cgil, Cisl e Uil

Pensioni, il governo apre al sindacato

«Tregua» è il termine più adatto per descrivere l'esito dell'incontro che si è svolto ieri a Palazzo Chigi tra il premier Mario Draghi, accompagnato dai ministri Brunetta, Franco e Orlando, e il leader di Cgil, Cisl e Uil, Landini, Sbarra e Bombardieri. Due ore e mezzo di confronto che ha consentito al governo di evitare, almeno fino a fine anno, il temuto sciopero generale. Il risultato, che è stato accolto positivamente dalla controparte, è l'apertura di tre tavoli di confronto. Il primo riguarderà la riforma complessiva del sistema pensionistico nell'ottica di un superamento definitivo della legge Fornero e sarà avviato a partire dal mese prossimo per concludersi probabilmente a marzo. «Ho chiesto a Draghi se terminerà in tempi brevi o se l'orizzonte è il Def e lui ha confermato che quello è il tempo previsto. Poi gli ho chiesto se la faremo ancora con lui e ha risposto: Sì, la farete con me», ha spiegato il segretario Uil, Pierluigi Bombardieri.

Il secondo tavolo dovrebbe essere convocato già martedì prossimo al ministero del Lavoro e verificherà la possibilità di allargare gli interventi per la flessibilizzazione delle uscite nella legge di Bilancio 2022 che, occorre ricordare, prevede già 55mila pensionamenti tra Quota 102, Ape social e Opzione donna. Il terzo tavolo, invece, avrà un orizzonte «variabile»: si svolgerà al ministero dell'Economia e verterà sulla riforma fiscale e sul Pnrr ma con un focus sulla destinazione degli 8 miliardi stanziati dalla manovra per il taglio delle tasse e che il sindacato vorrebbe concentrare su lavoratori dipendenti e pensionati.

Proprio quest'ultima apertura è stata dirimente per Cgil, Cisl e Uil. Anche se i sindacati hanno confermato il percorso di mobilitazione, a partire dall'assemblea nazionale dei pensionati di oggi, di fatto l'escalation è stata bloccata in quanto essi sono diventati un interlocutore stabile del governo sulla manovra, togliendo spazio e anche «peso» ai partiti. Il senso di questa inversione di marcia lo ha spiegato molto chiaramente il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra. «Continueremo - ha precisato - a fare un'attività forte di confronto con le commissioni parlamentari per migliorare la legge di Bilancio».

Una disponibilità «non scontata» per «un percorso utile e importante», ha chiosato il leader Cgil, Maurizio Landini.

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