Pensioni di inabilità, la mossa del M5s: "Dal 2019 saliranno a 500 euro"

Presentato un emendamento alla manovra per alzare da 280 a 500 euro tutte le pensioni di inabilità. Le coperture con tagli lineari su tutti i ministeri

Pensioni di inabilità, la mossa del M5s: "Dal 2019 saliranno a 500 euro"

"Innalzare dal primo gennaio 2019 le pensioni di inabilità a 500 euro al mese per tredici mensilità". Il Movimento 5 Stelle torna alla carica e, in commissione Bilancio della Camera, presenta un emendamento che punta a ritoccare all'insù gli assegni per quelle persone a cui è stata accertata l'assoluta e permanente impossibilità di svolgere qualsiasi attività lavorativa. Una misura che, stando ai calcoli presentati dai grillini, dovrebbe costare costa 1,35 miliardi di euro all'anno che potrebbero essere coperti tramite tagli lineari alle dotazioni delle missioni di spesa dei singoli ministeri.

Uno dei temi più attesi della manovra economica è il pacchetto previdenza che, però, è destinato a essere trattato in un provvedimento collegato alla legge di Bilancio. Il testo approdato alla Camera contiene, infatti, solo le indicazioni di carattere generale, le risorse stanziate per la revisione del sistema pensionistico e per le pensioni di cittadinanza. oggi i Cinque Stelle hanno presentato un emendamento per aumentare da 282,55 euro (importo previsto per il 2018) a 500 euro tutti gli assegni concessi a tutte quelle persone a cui sia stata riconosciuta una inabilità lavorativa totale (cioè al 100 per cento) e permanente (gli invalidi totali) e che si trovano in stato di bisogno economico. Qualora dovesse passare la misura proposta dai grillini, l'incremento dell'assegno pensionistico sarebbe valido già a partire dal prossimo primo gennaio.

Più in generale, la riforma delle pensioni annunciata dal governo gialloverde potrebbe essere adottata per decreto legge. In una intervista all'agenzia Adnkronos il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon ha spiegato che l'esecutivo starebbe valutando anche questa ipotesi in alternativa all'emendamento alla manovra economica.

Quanto alle novità in arrivo Durigon ha confermato gran parte delle ipotesi circolate: da quota 100 con 38 anni di contributi e 62 di età, al contributo di solidarietà per le pensioni d'oro, passando per la reintroduzione delle finestre d'uscita.

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