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Perché le nostre case fanno gola all'Europa

Dietro il tabù patrimoniale che la sinistra invoca come facile soluzione c'è dunque un'alchimia contabile molto semplice

Perché le nostre case fanno gola all'Europa
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Siamo alle solite. "Le entrate in Italia possono essere sostenute migliorando ulteriormente la capacità di riscossione e spostando il carico fiscale dal lavoro verso la proprietà immobiliare", scrive l'Ocse nella sua pagella all'Italia. Lo sappiamo, siamo un unicum in Europa: la casa di proprietà - che sia in centro a Milano o ridotta a rudere perché sfitta al Sud - riguarda il 90% delle famiglie. Tasse su eredità e successioni sono tra le più basse del Vecchio continente, ma anche questo Paese è ormai così vecchio da capire che tra vent'anni - per il combinato disposto invecchiamento/natalità zero - i soldi per pagare il welfare a chi vive di più dovranno arrivare da qualche altra parte.

L'invecchiamento è la prima sfida per i sistemi pensionistici e la capacità di finanziamento del welfare state, il rafforzamento della tassazione è un'opzione promettente. L'aumento degli estimi catastali non sarà più rimandabile a lungo, così come sarà inevitabile l'aumento della tassa di successione, oggi al 4% (tolti i debiti) oltre 1 milione di euro mentre negli altri Paesi Ue le aliquote sono più alte e a franchigie più basse. Con una flat tax al 10% sull'eredità lo Stato incasserebbe circa 10 miliardi l'anno. Dietro il tabù patrimoniale che la sinistra invoca come facile soluzione c'è dunque un'alchimia contabile molto semplice. Da qui al 2070 in Italia passeremo da 35,66 milioni a 27,375 milioni di lavoratori: 8 milioni di buste paga in meno da cui succhiare direttamente Irpef, Imu, Tari e Tasi. Ma la spesa pubblica è destinata a crescere. Andremo in pensione più tardi, ma ce la "godremo" di più, in media 23 anni rispetto ai 19 di oggi. Chi paga? Il patrimonio immobiliare che i nostri genitori hanno accumulato in questi anni. Bruxelles spinge per rendere le case sempre più green, ma anche i fondi di investimento stranieri voglioni metterci le mani dopo la mini riforma del diritto familiare sui beni dati in donazione introdotta di recente in uno dei tanti decreti Omnibus (a rischio incostituzionalità, secondo i suoi detrattori).

E qualcuno pensa di introdurre i cosiddetti "patti successori", oggi esclusi dall'articolo 458 del Codice civile, per riscrivere una dinamica familiare che comunque ha consentito a questo Paese di tramandare un'eredità di mattoni come fosse parte del Dna.

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