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Perché la Tav farà bene al Pil e all'ambiente

Perché la Tav farà bene al Pil e all'ambiente

La Tav che collega Torino a Lione tramite il traforo, il cui costo per l'Italia è di 2,330 miliardi, mentre altri 670 milioni sono stati versati dall'Unione europea, ci dà un beneficio netto di molti miliardi, che dipende dal fatto che nel 2015 è stato inaugurato il raddoppio del Canale di Suez. Ciò per il traffico marittimo dall'Asia rende conveniente la rotta mediterranea verso l'Italia e il Sud della Francia, rispetto alle rotte verso il Nord di Europa, per tutto il traffico al di qua delle Alpi da Ovest a Est, che riguarda i 3 mila km del «corridoio mediterraneo», ossia la ferrovia Alta Velocità dal Sud della Spagna, all'Ungheria all'Ucraina, di cui fa parte il traforo Torino Lione, che non è ancora completo. L'utilità di questo traforo, che riduce il tempo di percorrenza di 1 ora e 50 minuti non riguarda solo la tratta Torino Lione, ma tutti i 3 mila km del corridoio mediterraneo il cui costo aumenta solo di 780mila ero per km. Il costo di investimento di un km di ferrovia alta velocità è di 30 milioni mentre per una ferrovia ordinaria è di 10, ma quello di manutenzione è stimata in 18 milioni per ciascuna dei due tipi di rete. Dunque in totale mentre una rete ferroviaria ordinaria costa 28 milioni a km, una ferrovia AV ha un costo di 48 milioni, il 70% in più. Poiché la velocità su una rete alta velocità è attualmente circa tre volte quella della rete ordinaria, una tonnellata km, il costo di investimento e manutenzione della AV per tonnellata km è di 1,7: 3=0,566 ossia poco più della metà di quello della rete ordinaria, mentre il costo del personale scende a un terzo e il tempo del viaggio si riduce a un terzo. Inoltre, essendo i treni più veloci, una ferrovia AV a 2 binari, può far passare almeno altrettanti treni di una di velocità ordinaria con 4 binari. Chiunque vede che per il traffico a lunga distanza l'AV ha una convenienza intrinseca, che fa sì che esso sia adottato sempre di più, per i passeggeri e merci. D'altra parte il traffico merci su strada, con le velocità ordinarie ha un costo per tonnellata km inferiore a quello ferroviario solo sino a 200-300 km mentre ha un costo superiore almeno del 50% per percorrenze medie e lunghe. Poiché il costo del traffico merci con l'AV è molto più basso di quello con rete ferroviaria ordinaria, il beneficio che le imprese traggono dalla riduzione del costo del trasporto con l'AV Torino Lione è molto consistente. Vi è chi lo stima in tre miliardi annui, sicché l'investimento nel traforo si ripagherebbe in un anno, anche solo per il traffico merci.

Ma è difficile una stima precisa che dipende dal volume di traffico, destinato ad aumentare man mano che si sceglierà il trasporto con l'AV e man mano che si svilupperà l'economia dei paesi dell'Est e l'interscambio con giganti dell'economia asiatica come Cina, India, Giappone, Corea.

Ma sono molto importanti i benefici indiretti, in primis quelli derivanti dal fatto che il traffico stradale merci diminuirà di almeno un milione di camion all'anno: ci sarò così una riduzione dell'inquinamento atmosferico ed una diminuzione degli infortuni che causati dai camion e dell'usura che essi apportano la manto stradale ed ai viadotti. Soprattutto la riduzione del tempo impiegato, genera un ampliamento del mercato e quindi una riduzione dei costi, dovuto alle economie di scala che ciò comporta, nella produzione e nel commercio.

L'Italia ha bisogno di infrastrutture, per ridurre i costi delle produzioni e i tempi degli scambi, per crescere.

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