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Nicole Kidman: "La perfezione, una noia mortale"

La star negli scatti di Lindbergh: "Immagini crude, senza artifici. Come noi donne"

Nicole Kidman: "La perfezione, una noia mortale"

L'imperfezione è perfezione. O quantomeno lo è la ricerca della vera bellezza, quella senza filtri, quella che si racconta in uno scatto in bianco e nero che mette in risalto la magnificenza di un difetto. L'imperfezione è la perfezione di fare le cose al contrario, per esempio passare dalla ricerca estrema del fascino eterno per poi tornare ad essere quella che sei. Oppure scegliere di scattare delle immagini con una macchina moderna e poi usare il computer per togliere tutto quanto è artificio.

Nicole Kidman e Peter Lindbergh sono le due facce della perfezione, il Calendario Pirelli 2017 la sintesi di quanto si possa essere imperfetti e felici. Loro due seduti a scherzare su un divanetto dell'Hotel Ritz di Parigi, con il fotografo del Cal che spiega cosa vuol dire realizzare la foto perfetta nell'era di Photoshop: «Serve per dare un senso filmico ad un'mmagine statica. È un po' come mettere un formaggio a sciogliere su un piatto: si forma una grana che serve ad eliminare quanto di finto ci può essere negli effetti digitali. Ma tutto qui: la donna non si tocca mai, neppure con un mouse».

Nicole annuisce: la sua immagine stereotipata di meraviglia algida scompare alla prima risata, alla prima risposta. Ride, spiega, parla. E parla, senza risparmiarsi, risparmiando solo atteggiamenti da diva. È la star che molti uomini sognano da quando ha cominciato a recitare, ma è la donna che racconta la sua vita normale, fatta di splendide imperfezioni appunto: «In realtà essere perfetta non mi è mai interessato. La perfezione è il pranzo del Thanksgiving con mio marito e le nostre figlie. Noi soli. E la perfezione è questo calendario, così vero».

Non parla da donna ideale.

"Parlo da donna. Una voce di un mondo che sta cambiando".

Come?

"La mia generazione ha la fortuna di poter riempire gli spazi che le nostre madri hanno aperto. Mia madre, che negli anni Sessanta in Australia ha combattuto per i suoi diritti e che mi ha detto: non scordarti mai di quello che ho fatto. È un compito".

E recitare, in tutto questo, che valore ha?

"È bellissimo, ma è anche un dovere pensando a quante cose ci sono ancora da fare. Se immaginiamo in quanti Paesi le donne ancora non possono votare, per esempio... Noi possiamo prendere la parola e farci sentire".

Questo calendario come può aiutare le donne?

"Può fare tanto, basta guardare le fotografie. Crude, vere, senza artifici. Quando Peter mi ha offerto la possibilità di farlo, il patto era che dovessimo comparire così come venivano. Guardatele, io in una ho le mani nei capelli, ed è venuto tutto spontaneo. Non c'è finzione. Non c'è trucco".

Un'altra battaglia.

"È importante, è la battaglia che sta portando avanti Alicia Keys. Noi donne oggi siamo così, senza trucco. Il mondo deve vederci come siamo".

Una donna poteva diventare Presidente degli Stati Uniti.

"Sarebbe stato bello, non è successo purtroppo. Io non ho mai voluto fare campagna per nessuno, non entro nelle questioni politiche perché non ne ho le competenze. Ma voto sempre e lo faccio con convinzione".

In Australia o negli Usa?

"In entrambi. Io sono australiana ma nata alle Hawaii. Nel Paese dei miei genitori abbiamo già avuto un premier donna, ma avere una Presidente alla Casa Bianca avrebbe fatto una differenza profonda. Spero di poterlo vedere un giorno, ma a dire al vero in questo momento non saprei dire chi possa essere pronta né tra i repubblicani, né tra i democratici".

Tornando al Cal: come è stato possibile per un'attrice lasciarsi andare in foto come queste?

"L'essenziale è avere un grande rapporto con il fotografo e con Peter la fiducia è completa. E reciproca. Non solo con me, ma con tutte le protagoniste".

E così ecco l'imperfezione sublime.

"Ma io non ho mai cercato di essere diversa da quello che sono. Certo: faccio l'attrice, ma il mio lavoro mi permette soprattutto di cercare un contatto con le persone, in un mondo in cui oggi le persone sembrano così distaccate. Ecco: a me interessa questo, esaminare la psiche, il carattere, la letteratura, l'arte. Scandagliare per capire, cercare conversazioni profonde per andare oltre la superficialità".

Oltre l'apparenza.

"Esatto. Perché andando alla ricerca dell'imperfezione si scopre che spesso sono una virtù.

E questo calendario ne è un esempio".

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