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"Dai giudici stravolgimento della realtà". Forza Italia fa quadrato intorno al Cav

Tajani: "La decisione di sottoporre il Cavaliere a una perizia psichiatrica è inaccettabile". Ronzulli: "Delegittimazione non solo politica ma anche personale"

"Dai giudici stravolgimento della realtà". Forza Italia fa quadrato intorno al Cav

Tutta Forza Italia solidarizza con Berlusconi dopo che i giudici della settima sezione penale di Milano hanno conferito a tre consulenti l’incarico di esaminare il Cavaliere e di accertare che le sue condizioni di salute, compresa quella psichica, siano "assolutamente impeditive" della sua partecipazione al processo Ruby ter.

"La decisione di sottoporre Silvio Berlusconi ad una perizia psichiatrica è fuori da qualsiasi logica e quindi inaccettabile", scrive su Facebook Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia. "Anche perché soltanto l'ipotesi di una perizia di questo genere contribuisce ad uno stravolgimento della realtà e soprattutto rappresenta un'offesa profonda ad un uomo di Stato, ad un leader politico che ha guidato l'Italia per decenni dopo essere stato grande capitano d'industria e grande uomo di sport. Bene fa, quindi, Berlusconi a rifiutare una tale scelta del Tribunale di Milano che lo sta processando per fatti accaduti in un altro procedimento in cui è stato assolto con sentenza definitiva. Sono certo che anche questa volta ci sarà il riconoscimento della correttezza dei suoi comportamenti. Tutta Forza Italia è al suo fianco e rafforzerà il suo impegno per sconfiggere il Covid, per garantire stabilità e la realizzazione di tutte le riforme necessarie al nostro Paese".

"La scelta del presidente Berlusconi di far proseguire il processo Ruby Ter anche in sua assenza è una esemplare lezione di civiltà giuridica che segna un abisso con il pervicace accanimento della pubblica accusa nei suoi confronti", dicono i capigruppo FI al Senato e alla Camera, Anna Maria Bernini e Roberto Occhiuto. "La pretesa del tribunale di Milano di sottoporlo a una perizia psichiatrica permanente è un insulto, oltre che alla logica, alla innegabile statura di un uomo di Stato che, nonostante la persecuzione giudiziaria senza precedenti che ha dovuto subire, ha sempre svolto un insostituibile ruolo di stabilizzatore delle istituzioni anche nei momenti più difficili - sottolineano i due capogruppo -. La sua scelta è quindi perfettamente in linea con la sua storia personale e politica, nella convinzione profonda della sua assoluta innocenza".

"La decisione del presidente Silvio Berlusconi di rinunciare nel processo Ruby ter ad un suo diritto costituzionalmente tutelato per difendere la sua dignità e la sua storia, spazza via la valanga di illazioni e di volgari insinuazioni sul suo stato di salute e conferma le sue indubbie qualità di uomo delle istituzioni", afferma in una nota Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie. "Nessuna insensata perizia o sentenza potrà cancellare il ruolo del fondatore di Forza Italia e il consenso che gli italiani gli hanno assicurato negli anni. La speranza piuttosto è che sia assicurata vera giustizia, per cancellare, questo sì, l’offesa che gli è stata recata".

"Il voler eseguire una perizia psichiatrica sul presidente Berlusconi è davvero inaccettabile - spiega in una nota l’avvocato Niccolò Ghedini - sia per la Sua storia sia per cio che nell’attualita quotidiana sta facendo per il Paese, con equilibrio e con grande senso delle istituzioni. È davvero quindi impossibile accettare tale incombente anche se questa decisione lederà irrimediabilmente il suo diritto a partecipare al processo. Già la oggettività processuale avrebbe dovuto indurre ad un immediato proscioglimento trattandosi non gia di condotte antigiuridiche ma di atti piu che leciti, fra l’altro asseritamente accaduti in un processo in cui il presidente Berlusconi è stato ampiamente assolto con sentenza definitiva", sottolinea il legale. "Del resto in quasi un trentennio di continua mania accusatoria nei suoi confronti, gli accadimenti processuali abnormi o inconsueti sono stati la regola e solo la consapevolezza della propria innocenza ha consentito al presidente Berlusconi di affrontare decine di processi da cui è stato sempre prosciolto o assolto tranne in un caso oggi all’attenzione della Cedu. Anche per quest’ultimo non potrà che esservi una risoluzione positiva. Ancora una volta comunque - conclude - vi è una situazione processuale inaccettabile e non si puo che auspicare che il presidente Berlusconi venga assolto nel più breve tempo possibile".

"La scelta del presidente Berlusconi - scrive in una nota la vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato Licia Ronzulli - è la migliore risposta a tutti quanti da anni, con bugie e illazioni, insistono in sistematici tentativi di delegittimazione non solo politica, ma soprattutto personale nei suoi confronti. La decisione di rinunciare alla perizia medica disposta dal Tribunale di Milano e di far proseguire il processo anche in sua assenza fuga ogni dubbio e allontana i velenosi sospetti di chi da tempo lo attacca strumentalmente servendosi di vicende giudiziarie come arma di lotta politica. Un pessimo vizio della sinistra e di chi ha abbracciato uno sfrenato populismo giustizialista a cui adesso non resta che rimangiarsi i fiumi di ingiurie che hanno troppo a lungo riversato sul presidente Berlusconi".

"Il presidente Silvio Berlusconi ha di nuovo dato una lezione di dignità e legalità a chi da anni utilizza l'arma della diffamazione e dell'ingiuria per attaccarlo e delegittimarlo", commenta Giorgio Mulè, sottosegretario alla Difesa e deputato di Forza Italia. "La decisione del presidente di consentire il proseguo del processo in sua assenza rinunciando alla perizia medica disposta dal Tribunale di Milano è la migliore risposta per silenziare illazioni e provocazioni che non colpiscono solo il politico e l'imprenditore ma anche l'uomo. Chi persevera contro i diritti e il garantismo in atteggiamenti più persecutori che giuridici, si allontana dallo Stato di diritto e si avvicina allo Stato giustizialista. Disporre anche una perizia psichiatrica nei confronti di Berlusconi va esattamente verso questa deriva. Ed è risaputo, perseverare nell'errore è diabolico''.

"Silvio fa bene a sfilarsi dalla mattanza - commenta Gianfranco Rotondi -. Lo avevano stretto tra la minaccia di una condanna per reati lunari e inesistenti e l’umiliazione di una perizia psichiatrica ancor più inaccettabile. Siamo in presenza di un processo politico che avrà una risposta politica, come è giusto che sia".

Stefania Prestigiacomo, deputata azzurra, sottolinea che "ancora una volta certa magistratura vorrebbe infangare il buon nome di Silvio Berlusconi. Una perversa costante che ha accompagnato le scadenze elettorali degli ultimi 25 anni, facendo così sorgere delle legittime domande sulle reali intenzioni di una parte minoritaria ma agguerrita di chi detiene il potere giudiziario. Forse - conclude - sarebbe da rispolverare l’idea, condivisa per altro da molti magistrati, di sottoporre a periodiche valutazioni psicologiche e psichiatriche chi è chiamato a decidere della vita dei cittadini. Almeno così si potrebbero fugare tanti dubbi".

"Con l’arrogante pretesa di sottoporre il presidente Berlusconi a una perizia psichiatrica, 'ampia e illimitata', ancora una volta alcuni magistrati si dimostrano faziosi e sempre pronti ad attaccare politicamente un grande leader e un grande uomo, che ha sempre dimostrato immensa dedizione per il nostro Paese", commenta il senatore azzurro Maurizio Gasparri. "Non dimentichiamo, quindi, che siamo in campagna elettorale: ed ecco che, puntuale come un orologio svizzero, arriva il solito attacco di certi magistrati che, da vent’anni a questa parte, utilizzano la giustizia come arma di lotta politica. Bene ha fatto il presidente Berlusconi a chiedere di andare avanti col processo.

Un processo profondamene ingiusto, l’ennesima pagina di vergogna".

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