Roma - La guida dell'Eurogruppo deve restare al Partito socialista europeo. E Pier Carlo Padoan «ha i numeri» per ricoprire il ruolo. È qualcosa di più di un pettegolezzo bruxellese la possibile nomina del ministro dell'Economia al vertice dell'organismo di coordinamenti dei paesi dell'Euro. Giovedì i paesi della moneta unica dovranno scegliere il successore di Jeroen Dijsselbloem e il nostro ministro dell'Economia in carica è nella rosa dei candidati che se la giocheranno fino in fondo.
Ieri ne ha parlato Pierre Moscovici, commissario agli affari economici, nonché uno dei candidati. Si è tirato indietro almeno nel breve termine, poi ha speso lodi per il collega italiano. «Pier Carlo, com'è evidente, ha tutte le qualità per essere un buon presidente dell'Eurogruppo: è un uomo sperimentato, è ministro delle Finanze di un Paese importante e un economista molto valido. Ha le sue qualità, ma non è il solo». Troppa prudenza? «È un'elezione piena di fascino, perché è totalmente aperta», ha risposto il politico francese.
Tradotto, non posso sapere se alla fine vincerà lui, ma io lo sostengo. Il ministro può ambire per competenze, ma anche per famiglia politica. «È un posto detenuto dai socialisti e ci sarebbe qualche motivo perché lo conservi, in un contesto in cui le cariche europee tendono ad essere concentrate nelle mani di un'altra famiglia politica». Chiaro il messaggio. Il Ppe ha tutti i vertici delle istituzioni e il successore del socialista Dijsselbloem deve essere socialista.
Padoan non è ufficialmente iscritto a un partito membro del Pse, ma è vicino a Mdp, movimento degli ex Pci usciti dal Pd di Matteo Renzi. Qualche screzio a sinistra, c'è stato sulle pensioni, ma nei giorni scorsi lo stesso ministro si è affrettato a precisare che la proposta fatta dal governo ai sindacati è «di sinistra».
Giorni fa era circolata la voce che il governo italiano stesse rinunciando all'Ema, per ottenere la poltrona dell'Eurogruppo. Il pressing di Moscovici rischia di confermare i retroscena. Il commissario viene dalla Francia. Paese che ha quasi sicuramente votato contro Milano come sede dell'autorità per il farmaco.
Contro Padoan ci sono alcune coincidenze e alcuni fatti politicamente rilevanti. Difficile dare a un il ruolo di guida politica dell'Euro, quando la Bce è già presieduta da un italiano, Mario Draghi. Poi, il ministro è sotto accusa per non avere rispettato gli accordi con Bruxelles sulla riduzione del deficit.
I paesi rigoristi hanno attaccato la Commissione per avere avuto un occhio di riguardo troppo politico verso l'Italia. Se la candidatura dovesse passare, lo stesso Padoan dovrebbe garantire mano ferma con l'Italia. Non sarebbe il primo socialista che da colomba si trasforma in falco.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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