Magistratura

"Perseguitati degli innocenti. Ora Nordio può fare chiarezza"

L'azzurro aveva già denunciato nel 2020 condotte sospette: "Evidenti i rapporti tra certa magistratura e la sinistra"

"Perseguitati degli innocenti. Ora Nordio può fare chiarezza"

Onorevole Gasparri, ieri abbiamo intervistato l'ex pm Pennisi che ha detto cose incredibili sulle mancate indagini sui legami tra sinistra e 'ndrangheta in Emilia.

«È la conferma di quanto diciamo da tempo. Già nel 2020 mi occupai di questa storia sollevando perplessità sull'operato dell'allora procuratore di Reggio Emilia Marco Mescolini. Non vennero sfiorati gli esponenti della sinistra e ci fu una vera e propria persecuzione nei confronti di due innocenti, Bernini e Pagliani. Un discutibile accanimento giudiziario terminato con il totale proscioglimento per entrambi. Mi pare che la lettura sia chiara».

Lei nel 2020 depositò appunto una interrogazione in cui metteva in luce tutta una serie di anomalie e di omissioni, perché secondo lei non ottenne alcuna risposta?

«È quello che con una nuova interrogazione ho chiesto al ministro Nordio, deprecando l'atteggiamento dei suoi predecessori, Bonafede e Cartabia. Lo stesso Pennisi nella vostra intervista conferma che la risposta alla mia interrogazione era pronta. Perché nessuno si fece carico di fare chiarezza su questa vicenda?»

Come spiega il fatto che nella più grande inchiesta sulla 'ndrangheta al Nord siano stati indagati e poi assolti solo due esponenti di centrodestra e nessuno di sinistra?

«Perché, come spiega bene Pennisi, nessuno utilizzò le documentazioni agli atti dell'inchiesta. Cosa c'è scritto nell'informativa dei servizi segreti visto che si parla di nomi e cognomi? Sui rapporti tra sinistra e cosche c'è un cono d'ombra su cui nessuno, pur avendo tutti gli elementi, ha voluto fare chiarezza. Ci sono evidenti responsabilità su chi ha svolto le inchieste e ha perseguitato degli innocenti. Ora è il momento di far conoscere la verità».

Tra le altre cose, Pennisi fu rimosso dall'allora Procuratore nazionale antimafia Roberti, ora parlamentare europeo Pd, pensa che ci sia una sorta di tacita alleanza tra sinistra e magistratura soprattutto in una regione come l'Emilia?

«Avevo evidenziato la rimozione di Pennisi e il percorso politico di Roberti già nella mia interrogazione del 2020. È evidente che ci siano rapporti tra alcune frange politicizzate della magistratura e la sinistra. Quella delle porte scorrevoli che consentono ai magistrati di finire a fare i parlamentari del Pd è una questione morale che investe la magistratura, che abbiamo più volte sollevato e che conferma che una riforma del settore è urgente. Nel caso specifico, poi, non vorremmo accusare nessuno, ma allora perché nessuno ha risposto alla mia interrogazione?».

Cosa pensa del fatto che sia rimasta in qualche cassetto la relazione del pm Pennisi che conterebbe le ragioni dei contrasti con il pm Mescolini e anche i nomi degli esponenti politici che avrebbero dovuto essere indagati per collusioni?

«È quello che chiedo di sapere da più di due anni. Chi ha tenuto in quel cassetto quei documenti? Perché chi doveva indagare non li ha utilizzati? Perché ci si è accaniti contro due esponenti politici che non avevano nessun rapporto con le cosche e che hanno subito una gogna mediatica mentre altri finivano in Parlamento? Perché nessuno ha indagato gli esponenti del Pd e alcuni loro familiari che nel frattempo hanno proseguito la loro carriera politica? Sono tante le domande che attendono una risposta.

Ora mi auguro che il ministro Nordio ci aiuti a fare chiarezza.»

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