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Più di 1.600 sbarcati in Italia in 48 ore. E ora la Francia "commissaria" l'Italia

L'Eliseo rimpatria decine di pericolosi tunisini e chiede conto al governo degli arrivi. Venerdì incontro Darmanin-Lamorgese

Più di 1.600 sbarcati in Italia in 48 ore. E ora la Francia "commissaria" l'Italia

A Lampedusa continuano gli sbarchi, i trasbordi. La situazione, anche a causa del Covid, è sempre più difficile da gestire. In 48 ore 1600 migranti sono arrivati sull'isola: in autonomia o con barche «intercettate» dalla Guardia costiera e dalla Finanza. Dodici in 24 ore. A bordo, la gran parte sono tunisini. Una situazione a cui l'Italia fa fronte come può. Con gli hotspot allo stremo. E gli allarmi dei Servizi segreti sulla mescolanza di potenziali terroristi tra profughi e richiedenti asilo.

Quasi tutti migranti «economici». Ma le notizie legate all'inchiesta sul killer di Nizza, il tunisino 21enne sbarcato proprio a Lampedusa con Ahmed Ben Amor - arrestato come «fiancheggiatore» - fanno correre ai ripari l'Eliseo; un «barchino» aveva infatti condotto i due in Italia via mare, confermando la pericolosità di una rotta che Roma fatica a controllare.

Emmanuel Macron ha già incaricato il ministro dell'Interno francese Gérald Darmanin di aprire nuovi canali con Tunisi, e rimpatriare decine di pericolosi tunisini arrivati in Francia. Parigi ha quindi chiesto a Roma un incontro tra Darmanin e la titolare del Viminale Luciana Lamorgese. A tempo di record: a fronte del peggiorare della crisi migratoria, apparentemente inarrestabile nella rotta che vede Lampedusa come primo approdo in Europa.

Salvo sorprese, Darmanin e Lamorgese si vedranno già venerdì in Italia. Una missione di confronto e di chiarimento dopo quella di fine luglio che puntava ad «anticipare le minacce riconducibili a forme di radicalizzazione violenta». Si riparte da lì, in contesto però molto diverso.

La prevenzione, la sorveglianza a macchia di leopardo, non basta più. Per «anticipare le minacce», la Francia chiederà di approfondire le dinamiche di accesso sul territorio italiano. Specie dopo il fallimento evidente degli accordi «italiani» dello scorso agosto con Tunisi, che avrebbero dovuto ridimensionare le partenze e invece, a settembre, è sbarcato un killer fuori dai radar dell'antiterrorismo che ha ucciso 3 persone. E si indaga sugli altri.

La Francia comincia quindi a porre per la prima volta il tema immigrazione in termini di sicurezza. Place Beauvau constata che «i trafficanti di esseri umani approfittano delle diverse disposizioni delle polizie di Italia e Francia». É ora, secondo Parigi, di valutare i rischi connessi ai flussi e prendere contromisure. Non solo a Lampedusa, ma pure nella frontiera colabrodo di Ventimiglia, nei suoi 7 «passaggi» impossibili da controllare h24.

Darmanin farà tappa in Italia e Malta, poi sabato a Tunisi e domenica ad Algeri. L'obiettivo dei viaggi è «discutere» con gli omologhi del ministro dell'Interno e con i «Servizi di intelligence», «scambiare opinioni per ottenere maggiori informazioni». Anche a fronte della decisione già presa da Parigi di mettere i «suoi» stranieri in odore di radicalizzazione nei CRA (i centri di detenzione amministrativa): migranti illegalmente arrivati in Francia che non hanno richiesto alcun permesso. Circa un centinaio.

L'ultimo barcone con a bordo 70 tunisini è stato soccorso ieri mattina a Lampedusa. Nel 2020, per il Viminale, sono sbarcati 12 mila tunisini, circa il 42% degli arrivi. Tutti i migranti, dopo il controllo della temperatura, sono stati portati a Contrada Imbriacola, un centro al collasso: 129 trasferiti sulla nave quarantena Suprema. Rotta Porto Empedocle.

Dalla strage di Nizza, Macron approfitta per la stretta sull'immigrazione e accelerare le procedure di rimpatrio. Darmanin punta a capire cosa ha intenzione di fare Roma con i «suoi» migranti irregolari. La visita potrebbe portare a un'intesa sulla gestione e sullo screening degli sbarchi.

Così da evitare che l'Italia si faccia sfuggire altri potenziali killer.

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