Il piano di Berlusconi: maggioranza assoluta senza stampelle esterne

Il Cav fissa l'obiettivo 30% con i coordinatori regionali azzurri. E Fi cresce nei sondaggi

Il piano di Berlusconi: maggioranza assoluta senza stampelle esterne

Obiettivo: maggioranza assoluta, senza stampelle esterne. Silvio Berlusconi raduna a Palazzo Grazioli i 20 coordinatori regionali e spiega che, dopo la vittoria in Sicilia, il centrodestra può arrivare al 40 per cento a primavera e andare al governo da solo. E Forza Italia può crescere di oltre 10 punti, confermandosi perno della coalizione. L'ultimo rilevamento YouTrend vede il polo in salita e Fi guadagnare un punto e mezzo in un mese: è quasi al 15% della Lega.

Il Cavaliere vuole di più, il doppio. Ma le liste, avverte, dovranno essere «pulite, non prestare il fianco alle critiche», come per il caso De Luca. Per il leader azzurro «il vento è cambiato» e lo dimostra Matteo Renzi su La7, attaccato da giornalisti che fino a qualche giorno fa lo adulavano, dice. Il leader Pd sembrava invincibile e invece non è più da temere. L'avversario è il M5S, «che non ha un programma serio, ma solo idee molto pericolose per il futuro dell'economia».

Per Berlusconi, «di fronte al fallimento della sinistra e dei suoi governi, Fi costituisce, a Palermo come a Roma, l'unica alternativa seria e credibile al voto di protesta, al pauperismo, al ribellismo e al giustizialismo».

Alla riunione partecipano Niccolò Ghedini, Sestino Giacomoni, Licia Ronzulli e il tesoriere Alfreso Messina. Il Cav parla del metodo di spartizione dei collegi, in base al Rosatellum, e i coordinatori chiedono di essere ascoltati quando si deciderà con Lega e Fdi, quali seggi assegnare ad una forza o all'altra.«La trattativa sui collegi non sarà facile», ammette il Cav. Ma con Matteo Salvini e Giorgia Meloni l'accordo si troverà, anche sul futuro governo (12 dei 20 ministri dovranno venire dalle professioni) e sul programma. Tra gli alleati ci sarà il centro che sta costruendo Enrico Costa (e cita anche Fitto, suscitando un po' di sorpresa) e una formazione cattolica guidata da Cesa e Rotondi, la «Cosa bianca» che debutterà oggi al convegno di Saint Vincent, dove domenica è atteso un messaggio di Berlusconi. Poi altre liste, come gli animalisti se i sondaggi li daranno al 3%.

L'incontro prosegue su una tavola rossa, quasi natalizia e si festeggia la vittoria in Sicilia. Il Cavaliere vuole far partire la campagna elettorale dal nord, forse dal Veneto, ma nell'isola intende tornare dopo il 20 novembre, per ringraziare la popolazione e lanciare il motto: «Prepariamoci al voto». «Finita una missione - dice il coordinatore siciliano Gianfranco Miccichè - ne inizia un'altra».

Tra insalata di funghi e risotto alla zucca Berlusconi assegna i compiti a casa ai suoi, sul territorio. Pretende un lavoro duro, vuole che stanino gli astensionisti, convincano gli indecisi e individuino candidati giusti per dare smalto alle liste, parte tra politici d'esperienza, parte dalla società civile.

Per le regionali, Fi non intende cedere alla Lega il candidato in Friuli e rivendica quello del Lazio, che non sarà Sergio Pirozzi, spiega il coordinatore laziale Claudio Fazzone. «Il presidente trasmette entusiasmo a tutti - dice il coordinatore campano Domenico de Siano -, è il solito condottiero».

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