Claudia Porchietto, responsabile nazionale delle Attività produttive per Forza Italia, lancia le proposte degli azzurri per contrastare il caro-bollette e non solo.
Come bisognerebbe intervenire sul caro bollette?
«Che ci sia in atto una forte azione speculativa è molto chiaro e credo sia il momento di intervenire sulla metodologia di determinazione del famigerato Pun, prezzo unico nazionale, vale a dire il prezzo all'ingrosso dell'energia elettrica, che viene acquistata sulla borsa elettrica italiana. Un metodo che permette delle marginalità molto alte, che alimentano la speculazione già in partenza ed impattano sul prezzo finale. È necessario che il nuovo governo si sieda al tavolo con le rappresentanze dei produttori di energia sia da fonti rinnovabili sia tradizionali, perché l'impatto delle rinnovabili che dovrebbe contribuire ad abbassare i prezzi, in realtà, con questi metodi di definizione del Pun, viene neutralizzato e noi continuiamo a pagare troppo cara l'energia».
Dobbiamo davvero preoccuparci per il fabbisogno energetico invernale?
«Credo che il ministro Cingolani abbia fatto un buon lavoro sugli approvvigionamenti per questo inverno e probabilmente riusciremo a reggere l'onda d'urto ma siamo tutti consapevoli che non torneremo sicuramente ai costi energetici di soli 12 mesi fa. Il processo di costruzione di rigassificatori e gli stoccaggi saranno gli asset fondamentali per l'Italia. Il nuovo governo dovrà dare il via immediato alle autorizzazioni per i nuovi impianti, senza se e senza ma. Anche con commissari ad hoc nel caso ci siano problemi sui territori. Un piano straordinario per l'energia deve essere varato entro il primo mese di governo».
Insomma, il governo di centrodestra dovrà muoversi subito.
«Come già accaduto per le imprese nel periodo del lockdown, anche per i bilanci 2022 e credo 2023, si dovrà affrontare il tema costi-energia anche sotto l'aspetto di aggravante dei risultati d'esercizio negativi.
Rischiamo di ritrovarci con centinaia di imprese non in grado di sostenere le ricapitalizzazioni delle imprese dovute ai risultati negativi di bilancio e quindi revoche di affidamenti bancari e rating negativi. Dobbiamo intervenire dal punto di vista normativo, autorizzando la trattazione dei sovracosti energetici come capitalizzazione di costi da ammortizzare per poter alleggerire le perdite d'esercizio».
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