Uscito umiliato dalle elezioni dello scorso settembre, il leader della socialdemocrazia tedesca Martin Schulz riemerge vincitore dall'estenuante tour de force negoziale per la formazione del governo. Aver condotto la Spd alla più disastrosa sconfitta in 85 anni non gli ha impedito di trovarsi a giocare un ruolo determinante e a trarne frutti insperati: sono oggi nelle sue mani ministeri di prima grandezza come Esteri, Finanze e Lavoro. I meriti di questo successo non paiono in verità ascrivibili al mediocre Schulz, che in seguito alla debacle era stato sul punto di esser fatto fuori dai suoi compagni di partito. Lui si era mantenuto a galla grazie a una insperata vittoria in un'elezione regionale, e aveva poi deciso che il rilancio della Spd sarebbe passato attraverso una stagione di opposizione dura. A scombinargli i piani arrivarono prima il fallimento dei colloqui per la formazione dell'improbabile governo con maggioranza «giamaicana», poi il severo richiamo del presidente della Repubblica ai partiti perché si impegnassero a dare alla Germania l'indispensabile esecutivo superando le barriere ideologiche. Così a Martin Schulz toccò di reincamminarsi sulla strada che aveva giurato di mai più percorrere: quella del dialogo con la detestata Angela Merkel per ricomporre l'ancor più detestata Grande coalizione. Ieri la faticosa missione è stata compiuta e a quanto pare il prezzo più alto l'ha dovuto pagare proprio la Merkel, che ha ammesso «dolorose concessioni». Schulz può cantare vittoria, non solo per i ministeri ottenuti (lui stesso guiderà gli Esteri), ma anche per la parziale revisione della linea del governo verso i temi cari alla Spd, in primo luogo un'Europa meno austera e più solidale. Ma la Germania non ha ancora un nuovo governo: prima bisognerà attendere il referendum interno alla Spd.
Oltre 450mila iscritti dovranno ratificare con il loro voto la scelta del leader. Un processo farraginoso che durerà ben tre settimane. Al termine del quale il miracolato Schulz potrebbe anche riprecipitare all'inferno, e la Germania nel caos.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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