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Il piddì De Luca sospeso dalla carica di sindaco dopo la condanna

Ma il primo cittadino di Salerno pensa già di ricorrere al Tar come aveva fatto De Magistris. Che poi aveva vinto

Il piddì De Luca sospeso dalla carica di sindaco dopo la condanna

Vincenzo De Luca non è più sindaco di Salerno. Il viceprefetto vicario Giovanni Cirillo ha firmato l’ordinanza per sospenderlo dalla carica di primo cittadino. Come già accaduto a Luigi De Magistris, il provvedimento applica la legge Severino in seguito alla sentenza emessa mercoledì scorso. E, come già ha fatto il sindaco di Napoli (vincendo), anche De Luca si appresta a fare ricorso al Tar.

Il tribunale di Salerno ha condannato De Luca a un anno di reclusione e a un anno di interdizione dai pubblici uffici, con pena sospesa, per il reato di abuso di ufficio. La condanna è arrivata a conclusione del processo per irregolarità nella nomina a project manager dell’ex capo staff di De Luca, Alberto Di Lorenzo, nell’ambito della realizzazione di un termovalorizzatore nel 2008 in località Cupa Siglia, quando il primo cittadino di Salerno ricopriva l’incarico di commissario di governo. Il provvedimento di sospensione di De Luca dalla carica di sindaco è stato inoltrato al presidente del consiglio comunale, Antonio D’Alessio. Con la sospensione di De Luca, sarà il neo vicesindaco Vincenzo Napoli, nominato solo da due giorni, a ricoprire la carica di sindaco facente funzioni.

"Il passaggio del ricorso al Tar è obbligato". Sono molte le voci in questa direzione nell’entourage di De Luca. In Comune, fanno sapere i collaboratori di De Luca, non è stato notificato ancora il decreto: "Della firma abbiamo appreso da organi di stampa...".

De Luca è apparso loro "sereno" e ha registrato in mattinata il suo intervento settimanale in onda come ogni venerdì su una emittente locale.

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