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Pignorato il vitalizio di Cicciolina

I legali di Ilona Staller: «Le hanno tolto i mezzi di sussistenza»

Pignorato il vitalizio di Cicciolina

Prima dimezzato, poi pignorato: non c'è pace per il vitalizio di Ilona Staller (foto), in arte Cicciolina.

La ex pornostar, che nel 1987 venne trionfalmente eletta deputata nelle liste del Partito radicale con 20mila preferenze, si è vista mettere sotto sequestro la pensione da parlamentare.

Secondo il fisco la Staller avrebbe un debito di circa 100mila euro di cartelle esattoriali mai saldate. Per questo motivo il suo conto corrente nella banca interna di Montecitorio, dove viene mensilmente versato quanto la ex deputata ha maturato, è stato bloccato. La vicenda nasce da un (presunto) mancato pagamento, da parte di Cicciolina, delle quote condominiali di un complesso residenziale con piscina, sulla Via Cassia a Roma, dove l'attrice ha un appartamento. Secondo l'accusa, la Staller avrebbe accumulato debiti fino ad una cifra ragguardevole: 80 mila euro. Per questo l'amministratore le ha fatto notificare un decreto ingiuntivo, fino ad arrivare al pignoramento del vitalizio da parlamentare.

Cicciolina però replica, tramite legali, di aver sempre saldato le quote. La colpa del mancato versamento sarebbe del precedente amministratore del condominio, scappato con i soldi dei vari inquilini del tra cui la stessa ex pornostar e deputata radicale.

L'avvocato Luca Di Carlo, che difende Ilona Staller fin dal famoso e vittorioso processo contro l'ex marito Jeff Koons per la custodia del figlio, ha dato la notizia del congelamento e denuncia come «illegale» il provvedimento: «Il vitalizio non può essere pignorato o sequestrato per intero, come invece ha fatto l'Agenzia delle Entrate: ci sono dei limiti di legge - spiega all'agenzia Dire - Quindi quanto le è stato congelato va restituito, tranne per un quinto. E c'è anche una gravissima responsabilità dell'amministrazione parlamentare e della banca, che hanno permesso questo orrore anticostituzionale». Per il legale si può prefigurare «il reato di appropriazione indebita».

E la Staller - che ha già annunciato ricorso contro il taglio del vitalizio deciso da Fico, sarebbe pronta a fare causa, con anche «la richiesta di un risarcimento per i danni subiti, poichè è stata privata dei mezzi di sussistenza».

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