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"Una pioggia di emendamenti". Ecco il piano contro lo ius scholae

Il partito di Matteo Salvini pronto alle barricate contro la riforma della cittadinanza. Pronti 1.500 emendamenti: "Faremo di tutto per evitare questo scempio"

Una pioggia di emendamenti: il piano della Lega contro lo Ius scholae

Lo Ius scholae continua a essere motivo di fibrillazioni tra i partiti di maggioranza, che hanno mostrato evidenti spaccature in merito alla legge che permetterebbe ai minori stranieri di diventare cittadini italiani dopo aver completato un ciclo di studi. Il centrodestra ha puntato subito i piedi, sostenendo che dietro le forzature di Partito democratico e Movimento 5 Stelle ci sia in realtà uno Ius soli mascherato. La Lega giura battaglia in Aula e si dice pronta alle barricate.

La mossa della Lega

Il Carroccio ha già bene in mente le prossime mosse da adottare, visto che sono pronti 1.500 emendamenti alla proposta di legge sullo Ius scholae. Lo ha fatto sapere Igor Iezzi, capogruppo Lega in commissione Affari costituzionali e relatore di minoranza del disegno di legge: "Faremo di tutto per evitare che l'attuale legge sulla cittadinanza italiana venga stravolta da questo scempio". L'esponente del Carroccio ha sottolineato che i minori stranieri in Italia "godono già di tutti i diritti previsti e garantiti dalla Costituzione".

Mario Lolini, coordinatore della Lega in Toscana, ha accusato la sinistra di portare in Aula tematiche spinose. E ha invitato a considerare urgenti gli interventi contro il caro energia, di aiuti alle imprese e di taglio delle tasse: "Siamo scioccati dalla lontananza del Pd dal Paese reale e faremo le barricate contro la legalizzazione delle droghe e la cittadinanza italiana agli immigrati".

Il rischio crisi

Oggi c'è stato un rinvio alla prossima settimana dei provvedimenti all'ordine del giorno. Emanuele Fiano del Partito democratico ha spiegato che si è trattato di un rinvio del tutto tecnico "che dà la certezza di avere questi provvedimenti in Aula la settimana prossima dopo l'approvazione del decreto Aiuti del governo".

Il tema ha innescato dure reazioni da parte della Lega, che non esclude di sfilarsi qualora Pd e M5S dovessero insistere su questioni divisive (come appunto lo Ius scholae e la legalizzazione della cannabis). Il rischio di una crisi di governo è reale: il fronte giallorosso non intende fare passi indietro; il centrodestra continua a chiedere a gran voce di riservare tutte le attenzioni e le forze alle problematiche economiche che stanno attanagliando i cittadini italiani.

In effetti il Carroccio fa notare che le priorità dell'agenda del governo dovrebbero essere il taglio delle tasse, del costo di luce e gas, del prezzo della benzina. Questa mattina Matteo Salvini, nel corso di un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha lanciato un chiaro avvertimento: la volontà è quella di continuare a sostenere l'esecutivo, ma ha sottolineato che non è disposto più ad "accettare una forzatura che rischia di danneggiare l'Italia e gli italiani".

Per il forzista Maurizio Gasparri "non è certamente utile e responsabile introdurre con forza" argomenti del genere che rischiano di creare "rotture gravi". Sulla stessa linea Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera, secondo cui sarebbe necessario porre fuori dal perimetro parlamentare tutte quelle tematiche controverse in grando di destabilizzare la maggioranza che sostiene il governo guidato da

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