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Pluralismo a senso unico. E il Comune di Milano censura il libro di Allam

"Tesi troppo nette". Negata la sala per la presentazione di Maometto e il suo Allah

Pluralismo a senso unico. E il Comune di Milano censura il libro di Allam

Pluralismo a senso unico. Garantito, ma se sei di sinistra e dici cose «giuste». Le convinzioni di Magdi Cristiano Allam? «Inopportune» dal Comune di Milano, e per questo Palazzo Marino ha negato una sala alla presentazione di «Maometto il suo Allah», il libro del giornalista e scrittore.

È sempre la stessa storia: tutte le idee sono uguali, ma alcune sono «più uguali» delle altre. Almeno così pare, vedendo la decisione dei dirigenti della biblioteca comunale di Villa Litta, che - dopo aver traccheggiato con qualche impedimenta alla Azzeccagarbugli alla fine hanno detto «no». Altro che disponibilità, altro che personale. Dopo aver consultato la dirigente di Area del Comune, è stato il responsabile della biblioteca di Affori che si è preso la briga di spiegare in due mail che «libri che sostengono tesi così nette ma anche così discusse e contestate da altri studiosi e critici» hanno bisogno «di essere messe a confronto in un contraddittorio». La risposta ha lasciato di stucco i promotori dell'evento, primo fra tutti Enrico Turato, capogruppo di FdI e presidente di commissione Turismo. Il 43enne consigliere circoscrizionale, dopo aver letto il libro, aveva sentito il desiderio di farlo conoscere anche ai suoi concittadini e si è fatto avanti per ottenere una sede adeguata e capiente, come è il salone appena restaurato: «Volevo organizzare questa presentazione - spiega Turato - perché il libro tratta di argomenti molto attuali, come lo Ius soli, e problematiche legate al terrorismo islamico che ha funestato l'Europa negli ultimi anni. Sono molto convinto di questa iniziativa, perché può fornire elementi di informazione con una personalità autorevole. Mi sembrava giusto informare i cittadini milanesi ed essendo un libro, quale luogo migliore della biblioteca?».

Alle porte di Milano, domenica, il centro islamico di Sesto San Giovanni organizzerà una conferenza sulla Sharia. Il sindaco si è opposto ma il Pd ha difeso la «piena libertà di organizzare iniziative culturali». Le idee devono circolare dunque, ma a senso unico. «Il direttore - racconta ancora Turato - prima mi ha detto che era necessario verificare la presenza di personale e la turnistica, poi è emersa l'altra motivazione: le idee espresse sarebbero tali da non consentire la presentazione se non con un contraltare». Un evento di partito per definizione non prevede contraddittori, ma il gruppetto dei promotori si era mostrato disponibile pensando a un moderatore. «Ma alla fine hanno detto no. Io lo reputo grave e dico che ci sono stati episodi recenti, mi riferisco alle scuole, che fanno pensare a un pluralismo che c'è solo se parlano loro». Turato si riferisce ai tre esponenti del Pd invitati a parlare senza contraddittorio alle Medie. In un caso si è trattato di cittadinanza e di Ius soli, nell'altro del tema donne nell'islam, ed era stata chiamata una consigliera del Pd, la musulmana Sumaya Abdel Qader, indicandola come «scrittrice» (nel 2008 ha scritto «Porto il velo, adoro i Queen»). La contraddizione stride. «La prendo come una censura del Comune - conclude Turato - il dipendente non ha colpe, gli è stato detto dall'alto». Alla fine l'organizzazione è stata spostata, sempre il 28 alle 21, ma in una sala a pagamento. Lo staff di Allam, che fissa appuntamenti simili con cadenza praticamente quotidiana, ha già sperimentato accoglienze ostili. A Bologna, 20 giorni fa, la contestazione dei centri sociali: «Persone che si riempiono la bocca con la retorica dell'antifascismo e poi impediscono la libera presentazione di un libro» spiega la portavoce di Allam Marialuisa Bonomo. Per vicende simili, ad Arba (Pordenone), martedì, gli amici di Allam dovranno accontentarsi di un brindisi in piazza e poi spostarsi in un Comune vicino per parlare del libro.

Ma a Milano il «no» colpisce ancor di più se si pensa che la storica Arena civica è stata concessa nel 2013 per il Ramadan omaggiato da un ignaro assessore e presieduto da un imam che in un'intervista aveva esaltato le azioni kamikaze dei bambini.

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