Si può morire di polmonite in poche ore? "Certo, è insolito. Però può capitare, in determinate condizioni". Il professor Francesco Blasi, ordinario di Malattie dell'apparato respiratorio dell'Università degli studi di Milano e primario di Pneumologia all'ospedale Maggiore Policlinico di Milano (nella foto), chiarisce i dubbi sulla morte improvvisa di Peppe Vessicchio, deceduto ieri a 69 anni appunto per una polmonite interstiziale, dice una nota, "precipitata rapidamente".
Lo specialista prova a tracciare un quadro e ipotizza cosa possa essere successo a una persona in apparenza in buona salute: "Lo faccio - precisa - in linea generale. Infatti non posso sapere in che condizioni di salute fosse il Maestro". In una situazione normale, di polmonite non si muore e comunque non si muore in un giorno. Neppure a 69 anni. Tuttavia è possibile. Continua Blasi: "Una morte tanto rapida non è frequente, ma può succedere. In particolare se siamo in presenza di una patologia sottostante. La rapidità con cui tutto è accaduto fa pensare che sotto ci fosse qualcosa. Potrebbe trattarsi ad esempio di un substrato negativo dal punto di vista cardiovascolare. Oppure di una patologia polmonare preesistente".
Se c'è una cardiopatia già presente - questa l'ipotesi probabile -, una polmonite in forma grave può causare una insufficienza respiratoria acuta, quindi un infarto e il decesso. E può anche darsi che di una problematica cardiaca un paziente sia inconsapevole. "In questi casi la polmonite evolve rapidamente. Tanto dipende anche dalla gravità della polmonite stessa. Poi ci sono batteri e virus parecchio violenti. Però è molto probabile che il Maestro Vessicchio non fosse propriamente in salute. Lo dico appunto per la rapidità con cui è arrivata la morte".
In generale nei malati di polmonite in forma grave, cioè quando è necessario ricorrere al ricovero in ospedale, la morte si verifica nel 10-15 per cento dei casi. Se il paziente viene intubato, la polmonite uccide nel 50 per cento dei casi. Questo in media, considerate tutte le età.
Negli anziani le probabilità che il quadro degeneri sono naturalmente maggiori. "Anche qui la rapidità dell'evoluzione della malattia - conclude lo pneumologo - dipende da diversi fattori". Di nuovo: l'età e lo stato di salute generale.