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"Pochi controlli", "Grande bugia". Lite tra Draghi e M5S sul superbonus

Il premier va all'attacco sul superbonus: "Chi più tuona ha scritto la legge, si è voluto una sistema con pochissimi controlli". I 5 Stelle furibondi: "2,3 miliardi di frodi? Falsità"

"Pochi controlli", "Grande bugia". Lite tra Draghi e M5S sul superbonus

Nel governo infiamma la polemica sul superbonus. A mandare su tutte le furie i grillini sono state le parole del premier Mario Draghi, che non ha usato alcuna circonlocuzione per mettere bene in evidenza le falle e i limiti della misura tanto decantata dal Movimento 5 Stelle. Il presidente del Consiglio ha parlato di grandi frodi e ha puntato il dito contro chi ha scritto la legge, mentre i 5S hanno messo le mani avanti e hanno respinto al mittente le accuse arrivate nel corso della conferenza stampa di ieri pomeriggio. I toni tornano così a inasprirsi sul tema, visto che già a dicembre c'era stato un fuoco incrociato che aveva alzato lo scontro.

L'accusa di Draghi

Draghi ha innanzitutto sottolineato che l'edilizia funziona e si è giovata sicuramente di questo, ma non bisogna pensare che senza superbonus l'edilizia italiana non vada avanti. In seguito ha lanciato una stoccata a coloro che più tuonano oggi sulla misura, sulla necessità che le frodi non contano, che bisogna andare avanti lo stesso perché l'industria non può aspettare: "Alcuni di loro sono quelli che hanno scritto questa legge, dove è stato possibile fare quello che si è fatto senza controlli". E ha detto a chiare lettere che se ci troviamo in questa situazione "è per il fatto che si è voluto costruire un sistema che prevedeva pochissimi controlli".

Gli ha fatto eco il ministro Daniele Franco, secondo cui è necessario lavorare per evitare ulteriori truffe "che sono tra le più grandi che questa Repubblica abbia mai visto". Il ministro dell'Economia ha fatto sapere che le cessioni di bonus edilizi intercettate dall'Agenzia delle Entrate e dalla guardia di finanza come sospette ammontano a oltre 4 miliardi di euro. Di questi - ha specificato - "2,3 miliardi sono già stati oggetto di sequestro". Una quota significativa "è già stata incassata, parliamo probabilmente di una cifra attorno a un miliardo e mezzo".

La replica del M5S

Non si sono fatte attendere le voci grosse del Movimento 5 Stelle, che ha replicato a stretto giro alle prese di posizione emerse in conferenza stampa. I grillini chiedono che il ministro Franco riferisca urgentemente in Parlamento per fare chiarezza sulle frodi legate ai bonus edilizi. "Ma una cosa è certa: chi associa i 2,3 miliardi di frodi al superbonus 110% dice il falso", tuona Davide Crippa, capogruppo M5S alla Camera. Per il deputato Riccardo Fraccaro quella del premier Draghi "non è altro che una grande bugia".

Un'importante risposta è arrivata anche da Stefano Patuanelli. Il ministro delle Politiche agricole sul proprio profilo Facebook ha pubblicato i dati ufficiali trasmessi e citati dal direttore dell'Agenzia delle Entrate nel corso della recente audizione, relativi ai bonus fiscali maggiormente utilizzati - in percentuale - per la realizzazione delle frodi nell'ambito delle cessioni di crediti d'imposta: il 46% riguarda il bonus facciate, il 34% l'ecobonus, il 9% il bonus locazioni/botteghe, l'8% il sisma-bonus e il 3% il superbonus.

"Questa è la realtà", ha chiosato Patuanelli.

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