Riccardo Pelliccetti
Non solo Monaco, ma tutta la Germania è sotto choc dopo la strage compiuta da un giovane iraniano nel centro commerciale Olympia della città bavarese. Il killer diciottenne, Ali Sonboly, ha usato una pistola Glock 17, calibro 9x21, con la matricola cancellata e nello zaino portava circa 300 proiettili. «Non ha niente a che fare con l'Isis ha affermato la polizia tedesca è follia omicida». Tutto è cominciato poco prima delle 18 di venerdì, quando Sonboly è entrato nel McDonald's del centro commerciale sparando sui clienti e poi ha continuato il suo raid omicida all'interno dell'Olympia, uccidendo nove persone e ferendone 27, per la stragrande maggioranza ragazzi. Un poliziotto in borghese ha aperto il fuoco contro il killer, che è rimasto ferito e si è allontanato, togliendosi la vita poco dopo in una stradina laterale. La polizia non lo conosceva, ma ora sa tutto di lui. «Si tratta di un attentatore che si è formato da solo», ha detto il procuratore di Monaco, aggiungendo che soffriva di crisi depressive e che era stato sottoposto a «terapia psichiatrica». Il ragazzo, infatti, è stato per anni vittima di bullismo a scuola e un suo ex compagno ha rivelato che il killer aveva promesso di uccidere i bulli che lo tormentavano. Le indagini sono aperte anche su un video amatoriale in cui il giovane assassino ha un dialogo vivace con un cittadino poco prima della strage. Il ragazzo viene insultato e risponde «Sono tedesco, sono nato in Germania» e poi ammette di esser stato «ricoverato per problemi psichiatrici».
Ma la polizia è cauta e afferma che bisogna ancora fare luce sul movente, tanto che nessuna ipotesi viene esclusa, a parte quella di un legame col terrorismo jihadista. Il giovane killer non aveva complici, sostengono gli investigatori, e a casa sua non è stato trovato materiale che lo colleghi allo Stato islamico, ma solo documentazione sulle stragi del passato. La polizia, infatti, ritiene che Sonboly si sia in qualche modo ispirato alla strage commessa dal neonazista norvegese Anders Breivik, che uccise 77 persone nell'isola di Utoya esattamente cinque anni fa.
Il ministro dell'Interno, Thomas de Maiziere, ha sottolineato che si tratta «di un singolo omicida, non ci sono precedenti nei suoi confronti. Nel suo appartamento è stato trovato materiale che rivela la sua ossessione omicida. Probabilmente era sciita, ma la sua famiglia dice che non praticava alcuna religione».
Mentre da tutto il mondo continuano ad arrivare messaggi di solidarietà alla Germani, la cancelliera Angela Merkel ha espresso grande cordoglio per «le famiglie di coloro che non torneranno più a casa, a nome di tutti condividiamo il vostro dolore, soffriamo con voi. Il pensiero ai numerosi feriti che possano guarire completamente».
«Chiunque di noi poteva essere lì ha detto dopo la riunione del Consiglio di sicurezza nazionale - e posso capire chi si sente insicuro. Scopriremo cosa c'è esattamente dietro questo atto di Monaco. Lo Stato farà di tutto per assicurare la sicurezza e la libertà di tutte le persone in Germania».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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