Cronache

Dalla polizia scuse in ginocchio: "Qui per la gente"

Agenti schierati in tutta America per unirsi alle manifestazioni. Le scuse del governatore

Dalla polizia scuse in ginocchio: "Qui per la gente"

Questa volta qualcosa è cambiato. Manca lo scudo dei poliziotti bianchi contro i neri. Questa volta la coscienza parla e rimbalza sui social. Durante il fine settimana in tre grandi città degli Stati Uniti la polizia si è unita ai manifestanti che protestavano in nome di George Floyd marciando insieme a loro e, in diversi casi, inginocchiandosi con il cappello in mano. Il gesto degli agenti di Camden, in New Jersey, Ferguson, nel Missouri, e Flint, in Michigan, è diventato virale sui social suscitando elogi, un po' di speranza, e diffondendo un esempio che inizia a ripetersi in altre parti degli Stati Uniti. È l'America dopo Obama, quella che si sente più forte, che ha smesso di avere paura. E lo dimostra. I manifestanti a Flint, in Michigan, radunati davanti alla stazione di polizia, hanno ascoltato le parole dello sceriffo della Contea di Genesee Christopher Swanson che ha parlato con loro prima di unirsi alla protesta pacifica dopo essersi liberato del casco e del manganello in segno di pace: «L'unico motivo per cui siamo qui è assicurarci che voi abbiate voce, solo per questo!».

Lo sceriffo ha sottolineato come gli agenti degli Stati Uniti non siano tutti come l'ex poliziotto Derek Chauvin, accusato dell'omicidio di Floyd: «Non pensate per un secondo che lui rappresenti i poliziotti di tutta questa nazione», ha detto Swanson. «Andiamo là fuori per aiutare le persone, non per fare queste cose» e in nome di questo ora «voglio fare un corteo, non una protesta». «Questi poliziotti vi adorano!», ha continuato lo sceriffo. Fuori dalla stazione di polizia di Ferguson, in segno di rispetto i manifestanti si sono inginocchiati per gli stessi nove minuti che hanno causato la morte di Floyd per soffocamento. Tra la folla erano presenti e in ginocchio anche molti agenti.

Intanto, il governatore del Minnesota Tim Walz, si è scusato in conferenza stampa per l'arresto di un giornalista della Cnn e di suoi colleghi mentre coprivano le proteste a Minneapolis, legate alla morte di Floyd mentre era in custodia della polizia. «Non c'è assolutamente alcun motivo per cui qualcosa del genere debba accadere, queste sono scuse pubbliche a quella troupe. Non dovrebbe accadere e voglio essere chiaro». E ha aggiunto di assumersi «le piena responsabilità» del fatto, ha riferito Cnn. Ha anche definito gli arresti «inaccettabili» e dichiarato di ritenere prioritari la sicurezza e l'accesso ai luoghi dei giornalisti. La cerimonia funebre per George Floyd è fissata per mercoledì. «Sarà un evento importante sia per la città di Minneapolis che per il Minnesota e per la nazione assistere alla celebrazione di una vita che è stata presa di fronte a noi». Una cerimonia che sarà memorabile, visto che la polizia di Houston vuole scortare il feretro di George Floyd nel «ritorno a casa», un viaggio di quasi duemila chilometri che attraverserà l'America. Art Acevedo, il capo della polizia di Houston ha manifestato solidarietà ai familiari di Floyd.

«Vogliamo essere certi - ha detto - che la famiglia sia al sicuro, che il trasferimento sia sicuro e soprattutto vogliamo essere certi che la famiglia sappia che siamo qui per loro, per sostenerli».

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