Roma - Il Consiglio Superiore della Magistratura migliora la trasparenza, ma di tirare la cinghia ancora non se ne parla. Una inversione di tendenza sul fronte della spesa per il settore pubblico nel suo complesso, per gli organi costituzionali e gli organi di rilievo costituzionale è una sorta di domanda perennemente senza risposta. I riflettori, questa volta, si accendono sulle spese di Palazzo dei Marescialli che insieme al bilancio di previsione 2017 fornisce le previsioni di spesa definitive per il 2016.
Ebbene il primo dato interessante è che lo scorso anno rispetto alla previsioni iniziali le entrate sono aumentate (da 57 a 63 milioni) e le spese diminuite (da 57 a 53 milioni). La spesa rispetto al 2015 ha comunque un vistoso segno «più» visto che due anni fa si attestò a 39,5 milioni contro i 53 del 2016. Insomma anche per l'anno da poco trascorso piuttosto che di spending review si parla di spending di più. Una sterzata virtuosa, previsioni alla mano, potrebbe avvenire nel 2017 quando il totale delle entrate dovrebbe attestarsi a 44 milioni 677mila euro e le uscite a 42 milioni e 449mila euro.
Ciò che è sicuramente migliorata è la trasparenza grazie al nuovo sito, più ricco e accessibile. Una finestra aperta sui conti dell'organo di autogoverno della magistratura cui spetta il compito di garantirne l'autonomia e l'indipendenza. Un rendiconto dettagliato che ci dice che la spesa per compensi e altri assegni per i componenti del Csm si è attestata attorno ai 6 milioni, mentre quella per stipendi e altri assegni al personale a 20 milioni e 600mila euro (gli straordinari hanno inciso per 800mila euro). Per le indennità del vicepresidente e dei componenti eletti dal Parlamento (ovvero gli otto membri laici) è stato speso un milione e 540mila. Un milione e 600mila è il costo a carico del contribuente per le spese di viaggio e le indennità di missione per i membri non residenti a Roma. Le spese per indennità di seduta ammontano a oltre 2 milioni. Le indennità per la cessazione dalla carica per i componenti laici eletti dal Parlamento 365mila euro.
Ci sono poi, tra le varie voci, i 270mila euro per i buoni pasto, i 418mila euro per incarichi speciali e traduzioni, gli oltre 400mila euro per seminari e convegni internazionali. Così come molto ha fatto discutere nei mesi scorsi lo stanziamento di 21 milioni per il trasferimento della sede, laddove si era più volte ipotizzato uno spostamento a Villa Lubin, attuale e prestigiosa sede del Cnel, organo abolito dal Ddl Boschi, ovvero dalla riforma costituzionale voluta dal governo Renzi e poi resuscitato dal referendum popolare. Bisognerà vedere cosa ne sarà a questo punto di questo sostanzioso stanziamento.
A colpire sono anche i vari contratti stipulati nel corso dell'anno su cui ha indagato Carmine Gazzanni sul quotidiano La Notizia. Tra questi colpiscono i 41mila euro per «medaglie artistiche», quelli spesi per alcuni «lingottini» personalizzati (450 euro), la manutenzione per le attrezzature Tecnogym di cui non si sospettava l'esistenza (1.125 euro), 7mila euro per una «sedia presidenziale» e otto sedie in pelle tutte per una stanza di palazzo dei Marescialli, 14mila euro per i mobili di un'altra stanza, 26mila euro per carta asciugamani e carta igienica, 6mila euro per acqua minerale in vetro. Senza dimenticare l'ordine di 250 copie del volume «Magistrati e cittadini» per 4.250 euro. Oppure i 181mila euro spesi per lavori di piccola falegnameria all'interno degli uffici del Csm.
Nel lungo elenco dei contratti stipulati nel 2016 spuntano anche quelli per la fornitura di tende, di 20 lampade da tavolo, un frigo-bar e di un iPhone.
Tra le varie voci anche le divise del personale, sia estive che invernali, per 33mila euro, carta per stampanti per 62mila, rilegatura volumi per oltre 17mila oltre alle classiche agende e calendari personalizzati per il 2017.Una somma di cifre e colori che compongono un quadro decisamente pregiato e tutt'altro che a buon mercato.
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