Il poltronificio Boschi sforna nomine anti Gentiloni

Per due posti chiave di Palazzo Chigi il sottosegretario vince lo scontro con il premier

Il poltronificio Boschi sforna nomine anti Gentiloni

Roma - Maria Elena Boschi si appresta a segnare un doppio colpo nelle nomine di Palazzo Chigi. Il sottosegretario, secondo fonti bene informate starebbe per promuovere due esperti giuristi alla guida del Dipartimento affari giuridici e legislativi (Dagl) della Presidenza del Consiglio. Si tratta dell'avvocato dello Stato e consigliere del Gestore dei servizi energetici (Gse), Carlo Sica, e del consigliere di Stato ed ex commissario dell'Autorità per l'energia, Luigi Carbone. Si tratta di due nomine ad hoc per quello che è il vero centro nevralgico del governo (avendo il compito di trasformare gli atti in testi di legge). Sica è stato capo vicario del Dagl negli anni scorsi oltre a ricoprire il ruolo di consigliere giuridico con Gianni Letta nel secondo governo Berlusconi e occupandosi di questioni legislative per i governi D'Alema, Prodi, Letta e Renzi (è stato anche consigliere dell'ex ministro Brunetta a Palazzo Vidoni). Curriculum lungo e abbastanza bipartisan anche quello di Carbone.

Se le nomine andassero in porto, il sottosegretario rafforzerebbe ulteriormente il proprio potere. Il Dagl, infatti, era occupato fino al mese scorso da Antonella Manzione, il capo dei vigili di Firenze portato da Matteo Renzi a Roma e poi traslocato al Consiglio di Stato. Il premier Paolo Gentiloni aveva inizialmente stoppato il primo blitz di Boschi impedendole di avvicendare Manzione (con cui non era mai stata in sintonia) con il suo fedelissimo ex capo del legislativo Cristiano Ceresani. Difficile sarà opporsi in questo caso vista la grossa caratura dei nomi proposti.

E proprio la scelta di non affidarsi a «interni», prassi ancora utilizzata dai componenti del Giglio magico renziano, potrebbe essere il segnale di un'ulteriore svolta della carriera politica di Maria Elena Boschi. Oltretutto l'indicazione di due civil servant molto noti nel milieu della Capitale è indice di come l'esponente piddina stia cercando di ampliare la propria sfera di influenza. Questo, secondo quanto si apprende, con la collaborazione dell'avvocato d'affari romano Andrea Zoppini che le avrebbe proposto i candidati. Zoppini è uno degli interlocutori più fidati dell'ex ministro delle Riforme, essendole amico da vecchia data in quanto referente capitolino dello studio legale Tombari di Firenze, ove Boschi iniziò la sua carriera. Zoppini, che fu sottosegretario alla Giustizia nel governo Monti ed è consulente legale di molte società pubbliche, è inoltre in ottimi rapporti con Giulio Napolitano, collega di docenza universitaria ed ex componente come lui del think-tank lettiano VeDrò. Insomma, Maria Elena Boschi sta cercando di eliminare quell'alone di provincialismo e di familismo, che tanto è costato a Matteo Renzi e di disegnare per se stessa un ruolo di power broker.

La strada, però, sarà in salita perché anche il furbo Gentiloni ha costituito una sorta di «piccolo cerchio magico» a Palazzo Chigi e con Boschi le frizioni non sono mancate. Ma la tenace Maria Elena non si dà mai per vinta, ne sa qualcosa Luca Lotti, ministro dello Sport e vera testa di ponte di Renzi a Palazzo Chigi.

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