Coronavirus

È polveriera Napoli ma le istituzioni giocano a rimpallarsi le colpe

Scambio di accuse tra de Magistris e De Luca. Il sindaco: "Chiudiamo". Il "no" di Benevento

È polveriera Napoli ma le istituzioni giocano a rimpallarsi le colpe

Code negli ospedali e positivi in aumento: il coronavirus avanza in Campania. Mentre le Istituzioni litigano e si divertono al gioco dello scaricabarile. Ieri è stata un'altra giornata di polemiche e accuse tra il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, e Clemente Mastella, primo cittadino di Benevento. La Campania resta in fascia gialla. Ma nelle prossime ore potrebbe scattare il passaggio nella griglia arancione con l'inasprimento delle misure restrittive. A spingere in questa direzione l'ultimo bollettino che registra un aumento, nelle ultime 24 ore, del numero di positivi e di tamponi. Sono 4.601 (4.309 precedenti) su 25.806 tamponi (22.696 precedenti). Ma i timori arrivano soprattutto dalle corsie degli ospedali: file di ambulanze e auto private in tutti i presidi di Napoli. «Stiamo portando spiega Giuseppe Galano, responsabile dei 118 e coordinatore della rete regionale del soccorso d'emergenze - pazienti anche all'ospedale Pellegrini e al San Paolo, perché ormai non riusciamo più a smaltire con i grandi ospedali. Ma anche queste strutture vanno in difficoltà perché hanno pochi posti riservati ai sospetti covid e si ingolfano velocemente. La situazione è questa a Napoli ma so che è molto difficile anche nelle Asl della provincia».

Per il governatore Vincenzo De Luca la responsabilità del mancato contenimento del contagio è del sindaco di Napoli De Magistris che non dispone la chiusura di piazze e lungomare. Il primo cittadino rimanda la palla nel campo del governatore: «È solo il lockdown o la zona rossa che impediscono alle persone di uscire come in questi giorni ed assembrarsi. Solo il presidente del Consiglio dei Ministri può deliberare su questo. Così come la zona rossa di una Regione o di una o più città può adottarla anche il presidente della Regione». E poi l'affondo contro governo e Regione per invocare la zona rossa: «Se la situazione degli ospedali è drammatica, come appare dalle testimonianze raccolte, vuol dire che probabilmente chi ha dichiarato la Campania zona gialla ha sbagliato forse anche perché tratto in errore da dati non attuali, precisi e corretti forniti dagli uffici regionali. Siamo arrivati al punto che, per salvarci da vere colpe ormai evidenti, non ci resta che attendere la zona rossa con immediati ristori per chi rimane senza soldi. La città di Napoli sta subendo un danno enorme non certo per colpa dei napoletani. Perché per venti giorni ci dite che siamo zona rossa e poi diventiamo all'improvviso area gialla?».

Al primo cittadino di Napoli replica il sindaco di Benevento Mastella: «Il sindaco di Napoli si assuma le sue responsabilità, non faccia giochi di parole, chiuda quanto altri hanno chiuso. Noi non accetteremo, come aree interne, di finire in zona arancione allo stesso modo di Napoli, che non provvede a fare quanto dovrebbe. Dopo le foto degli assembramenti di ieri a mare ma, soprattutto, nella città di Napoli, la mia gente si chiede, ed io con loro, se questo sia un comportamento corretto e rispettoso dei nostri sacrifici e dei medici napoletani che in contemporanea non riescono a tener dietro all'arrivo continuo delle barelle. Molti sindaci, ed io con loro, scontando l'impopolarità e non facendo calcoli elettorali, hanno chiuso i luoghi della movida o del traffico umano più intenso. Noi col nostro 97esimo posto in classifica non vogliamo essere trattati allo stesso modo di chi consente spettacoli come quelli visti a Napoli». Litigi a parte, i numeri dei positivi crescono.

E gli ospedali sono vicini al collasso.

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