A Pontida debutta il Tricolore. E Salvini promette: "Presto torneremo al governo"

Al via il raduno della Lega. Il leader alle Ong: "Godetevi porti aperti finché durano". E al Pd: "Berlinguer si rivolta nella tomba"

A Pontida debutta il Tricolore. E Salvini promette: "Presto torneremo al governo"

Il Tricolore debutta a Pontida. La rivoluzione "nazionale" impressa da Matteo Salvini alla Lega, un movimento che per più di venti anni ha guardato al Nord Italia, è compiuta con l'irruzione delle bandiera nazionali sul palco del "sacro pratone". "Se qualche giornalista pensava che, avendo perso i ministeri - ha detto il leader del Carrocci parlando all'assemblea dei Giovani - avrebbe trovato una Pontida vuota e triste, sappia che qui c'è la Pontida più grande di sempre". Da tempo scomparso il verde padano che ha lasciato il passo al blu governativo, il fondale dell'edizione di quest'anno, che è stata intitolata La forza di essere liberi, è incorniciato dal Tricolore sopra la scritta Prima gli italiani e il contrassegno elettorale della Salvini premier. "È bello vedere la bandiera il Leone di San Marco insieme a quello delle due Sicilie - ha continuato l'ex numero uno del Viminale - se stiamo uniti gli facciamo un mazzo così".

Dall'autonomia alla linea dura contro l'immigrazione clandestina e i trafficanti di esseri umani, dall'inciucio tra Pd e Cinque Stelle alla "rivoluzione democratica" a cui sta lavorando. A Pontida, incontrando i giovani del partito, Salvini elenca le sfide che attenderanno il Carroccio nei prossimi mesi. Li ha radunati tutti nel tendone che è stato eretto a cento metri dal palco, dove domani ci sarà il clou dell'evento. "Vi ringrazio tutti - ha detto - perché avete rinunciato a una giornata libera, a un sabato per venire qui a parlare di politica". Il suo intevento è stato accolto da applausi e dal classico coro "chi non salta comunista è". "Di Maio torna al San Paolo...", ha scandito qualcuno tra i presenti. Ma il leader del Carroccio lo ha subito stoppato: "Rispetto per il ministro degli Esteri, non facciamoci riconoscere". Per questi giovani, come per tutti i giovani del Paese, non vede la giusta risposta nel reddito di cittadinanza e nei navigator. Per loro il governo deve lavorare affinché abbiano un "lavoro dove il buon Dio li ha fatti nascere" e "non regali" a pioggia.

Durante il suo intervento, Salvini ha duramente attaccato Matteo Renzi, Nicola Zingaretti e Maria Elena Boschi che, a suo dire, non possono essere neanche paragonati "ai comunisti di una volta". "Berlinguer si rivolterebbe nella tomba: questi non sono comunisti ma volgari traditori e poltronari", ha affermato il segretario leghista secondo cui oggi la distinzione "non è più tra comunisti e fascisti, tra destra e sinistra", ma "tra i servi della Merkel e di Macron e uomini al servizio dei nostri popoli". Il nuovo governo giallorosso lo spaventa soprattutto per le politiche buoniste che ha già iniziato a mettere in atto a favore degli immigrati.

Oggi, dopo quattordici mesi di pugno duro contro i clandestini, è stato dato il via libera alla Ocean Viking, la nave di Sos Mediterranea e Medici senza frontiere, a entrare nel porto di Lampedusa. "Ora che sono aperti, care Ong, godeteveli questi porti - ha tuonato l'ex ministro - perché noi al governo ci torniamo e e torneremo a difendere i confini come si fa in un paese normale".

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