Il popolo dei senza tessera sanitaria: "No Vax" per obbligo e non per scelta

Chi per furto o smarrimento non ha il fatidico documento non riesce a prenotare la sua dose. E deve affrontare un'odissea

Il popolo dei senza tessera sanitaria: "No Vax" per obbligo e non per scelta

Lo confesso, sono un No Vax. Ma non per scelta, bensì per obbligo. Già, mentre il quindici per cento degli Italiani rifiuta di vaccinarsi per paura o ideologia, c'è anche chi vorrebbe proprio farlo, quel siringone ma non può.

La mia colpa - e quella di molti italiani - è non avere la tessera sanitaria cartacea. Nel mio caso c'è di mezzo un portafogli smarrito qualche anno fa, un po' di pigrizia, svariati traslochi e cambi di residenza, un cambio di città (da Roma a Milano) e un pizzico di sfortuna. Fatto sta che quando il 12 febbraio scorso mi decido finalmente a prendere un medico di base mi reco previo appuntamento all'ufficio Scelta e revoca della Asl in via Andrea Doria, a Milano, e scopro grazie a uno zelante e gentile impiegato di nome Maurizio che io semplicemente per il sistema sanitario lombardo non esisto. Un fantasma. Il servitore dello stato mi informa che io risulto ancora residente a Roma, in un indirizzo in cui io ho avuto la residenza fino al 2018 e in cui ora non vive più nessuno della mia ex famiglia. Il signor Maurizio mi fa scegliere un medico di famiglia, che decido con il razionalissimo metodo del casaccio, inserisce il mio nuovo indirizzo e mi dice che probabilmente riceverò una nuova tessera sanitaria. Non ci sono certezze sul se, sul dove (a Roma? a Milano?) e nemmeno sul quando: «Entro 90 giorni lavorativi», mi dice. Mi rilascia però un promettente foglio su cui è stampato il mio nome, il nome del mio medico e il mio codice assistito.

Lunedì accedo al portale della Regione Lombardia e mi accingo a prenotare la mia vaccinazione. E scopro che per farlo il sistema ha bisogno non solo del mio codice fiscale, ma di un codice di 20 cifre contenuto sul retro della tessera sanitaria. Il codice alfa numerico di otto caratteri di cui dispongo è perfettamente inutile. Ricontatto il signor Maurizio e mi spiega che non può fare nulla, ma mi invita a contattare il call center delle prenotazioni dei vaccini. Compongo l'800894545 e dopo un'attesa tutto sommato breve una gentile signorina mi spiega che senza quel codice a venti cifre non posso proprio fare nulla. Prende i miei dati e mi promette che qualcuno mi ricontatterà. Cosa che dopo un giorno e mezzo non è acnora avvenuta. Dall'ufficio stampa del ministero delle Finanze mi invitano a contattare il mio medico. Il quale cade dalle nuvole. Nessuno può aiutarmi. Mi informano che con la Spid si può accedere al sito delle Agenzia delle entrate e consultare il pdf della propria tessera, ma per attivare l'identità digitale ci vuole... la tessera santaria. Insomma, mi toccherà andare personalmente all'Agenzia delle Entrate per richiedere un'altra tessera e sperare che arrivi in tempi brevi.

Fosse solo un problema mio, peggio per me. Ma non è così. Ci sono migliaia di italiani che per smarrimento, furto, distrazione, non hanno la disponibilità della tessera sanitaria.

Il signor Maurizio nel corso della nostra conversazione mi dice: «Sapesse in quanti sono nella sua condizione!». Essere No Vax è una scelta deve essere una scelta ancorché discutibile, non può dipendere da una distrazione o dal furto di una borsetta.

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