Positivi, incidenza e terapie intensive. La mini allerta per i dati in salita

Infetti come a settembre, casi a 51,2 per 100mila abitanti e prime Regioni con ospedali in crisi. Speranza: "Il virus rialza la testa, la battaglia non è vinta". L'Alto Adige vuole limitazioni ai No Vax

Positivi, incidenza e terapie intensive. La mini allerta per i dati in salita

Gli attualmente positivi sfondano il tetto dei 100mila. Un altro dato in salita, che si affianca a quello di un'incidenza su 100mila abitanti pari a 51,26, quindi oltre la soglia di rischio che si attesta a 50. Ma è proprio l'Italia il territorio dove è possibile verificare con estrema chiarezza quanto il vaccino sia lo strumento più efficace per evitare la saturazione delle strutture sanitarie ovvero i casi gravi anche a fronte di un rialzo della curva pandemica. Lo ribadisce con forza anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «Grazie ai vaccini siamo riusciti a superare il tornante più impervio, abbiamo riconquistato importanti spazi di normalità, di libertà», dice il Capo dello Stato che però richiama i cittadini a mantenere la cautela perché, avverte «occorre prevenire e contrastare le ulteriori, pericolose insidie, che provengono dai nuovi contagi: il tempo della responsabilità non è ancora concluso».

Il cittadino manifesta responsabilità vaccinandosi. In quali regioni infatti si registra un aumento dei ricoveri? In quelle dove il bacino dei non vaccinati è più ampio. In Friuli Venezia Giulia l'occupazione delle terapie intensive ha superato la soglia di rischio del 10% attestandosi all'11. Nei reparti ordinari siamo già al 10% con una soglia del 15. In sofferenza anche le intensive nelle Marche con un 11 % di posti letto occupati da malati Covid mentre a Bolzano sono i reparti ordinari ad essere quasi saturi con un 13 % di pazienti Covid, che quindi sfiora il tetto del 15 fissato dalle autorità sanitarie. Ed è Bolzano con il 18,6 % per cento dei non vaccinati a vantare il record del maggior numero di persone scoperte rispetto alla popolazione di riferimento.

Dati molto alti rispetto ad una media nazionale che mostra una situazione in crescita ma sotto controllo con il 5% delle intensive e il 6% dell'area medica occupati. I dati dell'ultimo Report dell'Istituto Superiore di Sanità danno un'incidenza nazionale a 7 giorni di 51,29 e a 14 giorni, dal 18 ottobre al 31, di 93,83. Ma in Fvg l'incidenza si attesta a 113 a 7 giorni e a 182 su 14. E poi c'è il cluster di Trieste dove i cortei dei no vax hanno provocato un boom di contagi. In una settimana più di mille casi di Covid e oltre il 10 per cento ha richiesto il ricovero. Pesa certamente il basso tasso di vaccinazione 70mila su 200mila.

Alla luce dei dati sui contagi e in relazione alla chiara efficacia della profilassi arriva la proposta del governatore altoatesino Arno Kompatscher. Visto che «l'andamento della pandemia in Alto Adige non è soddisfacente ed è sotto gli occhi di tutti che dove il tasso di vaccinazione è basso ci sono più ricoveri» Kompatscher fa sapere di aver «chiesto a Roma di consentire vantaggi per i vaccinati, come già avviene in alcuni paesi europei con la regola 2 G». Insomma il governatore vorrebbe adottare il modello austriaco niente green pass con il tampone in modo da spingere anche i più diffidenti a vaccinarsi. «La competenza è comunque dello Stato e serve una legge statale», precisa il governatore. Per l'assessore alla sanità Thomas Widmann, l'Alto Adige è nel pieno della quarta ondata.

Nell'ultimo bollettino sono 6.032 i nuovi casi registrati e con 645.689 tamponi effettuati il tasso di positività si attesta allo 0,9%. Ancora 68 vittime del Covid e aumento dei ricoveri in area medica, più 74, per un totale di 3.436 pazienti.

Crescono anche le intensive di 6 unità per un totale di 421 posti letto Covid in emergenza. E gli attualmente positivi salgono a 100.205. «La battaglia non è ancora vinta», ammonisce il ministro della Salute, Roberto Speranza.

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