Coronavirus

Il post Coronavirus può travolgere il governo: c'è aria di rimpasto

Dubbi nella maggioranza sulla solidità di Conte dopo l'emergenza: una parte dei 5S spinge per Draghi. E spunta l'ipotesi di un allargamento dell'esecutivo

Il post Coronavirus può travolgere il governo: c'è aria di rimpasto

Ce la farà Giuseppe Conte a blindare il suo esecutivo al termine dell'emergenza Coronavirus? In molti continuano a interrogarsi sul futuro dei giallorossi, che appare minacciato dagli scontri politici e istituzionali tra governo, regioni, sindaci e opposizione che inevitabilmente si inaspriranno con il passare del tempo. Nel corso dei colloqui bipartisan è emerso un serio rischio: la politica potrebbe essere travolta, senza alcuna eccezione. Ma se da una parte il centrodestra ha preso coscienza del fatto che una eventuale tornata elettorale non sarebbe uno scenario concreto almeno per il 2020, dall'altra le varie fazioni della maggioranza stanno ragionando sul da farsi.

C'è sempre l'ombra di Mario Draghi, che potrebbe guidare un governo di unità nazionale: l'ex presidente della Banca centrale europea riesce a godere della stima da parte di quasi tutti gli schieramenti politici, considerando che ha peso e voce in capitolo in Europa. Una schiera del Partito democratico e del Movimento 5 Stelle strizza l'occhio a questa idea, ma il timore è che possa prevalere "il tentativo di difendere lo status quo a fronte di un’evoluzione selettiva del sistema". Tuttavia un'altra area starebbe ragionando su un rimpasto al fine di "aggiustare la squadra" evitando così "quanto sembra inevitabile": come riporta il Corriere della Sera, un esponente dem si è sbilanciato prefigurando addirittura un "allargamento della maggioranza".

Quei dubbi su Conte

Gli alleati hanno notato bene la tecnica comunicativa del presidente del Consiglio, ovvero la cosiddetta "responsabilità a geometrie variabili": suggerimenti e azioni sono sue, mentre responsabilità e palsi falsi sono a carico degli altri. Ne sono una dimostrazione l'uscita dopo il pasticio del Ministero dell'Interno per la passeggiata di un genitore con il figlio ("C'è stata una circolare interpretativa del Viminale") e la colpa attribuita agli hacker in occasione del sito Inps andato in tilt. L'avvocato però rischia un vero e proprio effetto boomerang: rifugiandosi dietro i tecnici (ad esempio si tende ad attribuire ai burocrati dell'Economia la colpa per i ritardi sul flusso dei finanziamenti) la politica appare deresponsabilizzata e incapace di prendere le (giuste) decisioni per i cittadini. Ai vertici del Partito democratico ci sarebbero dei brontolii persino sul ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri.

Il futuro del governo M5S-Pd appare piuttosto instabile, anche se nel recente sondaggio dell'istituto Ixè per il programma Cartabianca su Rai 3 emerge che il gradimento nei confronti dell'esecutivo giallorosso è salito di 15 punti dall'inizio dell'emergenza Coronavirus.

Al primo posto per quanto riguarda la fiducia dei leader c'è Giuseppe Conte (passato dal 32 al 43), seguito da Giorgia Meloni (dal 34 al 36) e da Matteo Salvini (dal 33 al 36).

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