Colpo di scena: scende in campo la sinistra a difendere gli ultras della Lazio. Può accadere nelle cose di football, improvvisamente il pallone unisce ciò che i partiti dividono. Giovanna Botteri, giornalista e di sinistra, si usa dire, ma, si aggiunge, soprattutto pasionaria della Lazio, reagisce furibonda al divieto di accesso allo stadio Velodrome, firmato dal ministro dell'interno francese, Gerard Darmanin, lui uomo di destra, imposto ai tifosi biancazzurri: «Sono arrabbiatissima. Vietare la trasferta a Marsiglia ai tifosi laziali è assolutamente ingiustificato e vagamente razzista. Se tu vai ad una partita della Lazio all'Olimpico, vedi che la tifoseria è fatta da giovani, famiglie, ragazzi, tutti tranquilli, sereni, entusiasti per il calcio e che non hanno a che fare con la violenza e il fascismo. Io sono una tifosa laziale, non sono né fascista né violenta, e tu mi privi della gioia di andare a vedere la mia squadra che gioca? Allucinante. Il panorama è completamente cambiato. Non vedo perché si debba continuare a portare ingiustamente lo stigma. La tifoseria laziale è fatta di gente meravigliosa e tranquilla, e non mi va che vengano criminalizzate migliaia e migliaia di persone soltanto perché ci sono stati degli episodi. È davvero assurdo. Io conosco tante famiglie che avevano già progettato di andare a Marsiglia, perché questa è una festa. Lo trovo davvero ingiusto e penso che non sia certo questo il sistema per riportare la sicurezza negli stadi».
Si potrebbe dire che monsieur Darmanin abbia fatto di tutta la Lazio un fascio ma è anche vero che, a parte il calore sincero della Botteri, le famose istituzioni calcistiche stanno interpretando il ruolo delle tre scimmiette, accettando in silenzio l'intervento, anzi l'entrata a gamba tesa, della politica in un evento sportivo, una forma di discriminazione netta, manifesta che punisce soltanto i tifosi della Lazio, tutti e lascia libera circolazione ad altri elementi e formazioni di chiara matrice estremista.
Il governo di Parigi è sicuramente daltonico, dopo essere rimasto inerte e passivo dinanzi ai gilet gialli, devastatori delle città di Francia, ha voluto dimostrare la propria forza contro i tifosi biancazzurri, banditi da Marsiglia.
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