Dalla povertà alle scuole la solidarietà diventa creativa

Poste Insieme lancia un esercito di 1.200 volontari e in un anno ha già finanziato più di 40 progetti

Gian Maria De Francesco

Roma «Trasformiamo i bisogni dei cittadini in azioni concrete di aiuto». Luisa Todini, presidente di Poste Italiane, ha sintetizzato così il primo anno di attività di Poste Insieme Onlus, la fondazione che presiede e che fa capo a Poste Italiane. Nata per promuovere politiche di inclusione e solidarietà sociale, ha avviato interventi che si sono concretizzati soprattutto in alcune aree specifiche: aiuto alle donne vittime di violenza, lotta alla povertà estrema, formazione per giovani svantaggiati e disabili, assistenza domiciliare e residenziale per i malati.

I progetti approvati nei primi 485 giorni di vita (l'operatività è stata avviata il 24 luglio 2015) di Poste Insieme Onlus sono stati 44 per un investimento complessivo pari a 2,5 milioni di euro. A questi si è accompagnata un'attività di volontariato aziendale al di fuori dell'orario di lavoro che ha visto in campo 1.200 dipendenti del gruppo Poste Italiane. La Fondazione ha finanziato iniziative e progetti sostenibili nel tempo e misurabili, rivolti direttamente ai beneficiari individuati, che corrispondano a bisogni accertati e non transitori e siano coerenti con la programmazione territoriale di settore. Non va trascurato, inoltre, il ruolo proattivo nei confronti delle organizzazioni del terzo settore, sostenendo la nascita e lo sviluppo di reti di volontariato all'interno delle aziende del gruppo e favorendo la partecipazione e il coinvolgimento di tutta la comunità, a partire dai dipendenti di Poste Italiane.

«Siamo oggi più che mai azienda sociale e di mercato, protagonista di uno sviluppo che include ed amplifica i processi di cambiamento e modernizzazione in atto», ha spiegato Todini aggiungendo che «si è voluto mettere a sistema la nostra rete fatta di 143 mila persone, per quei colleghi che oggi fanno volontariato sotto l'egida di Poste Insieme Onlus e mettono a disposizione la loro esperienza o il loro desiderio di fare volontariato». Tra i progetti sui quali il presidente di Poste e di Poste Insieme Onlus ha posto maggiormente enfasi c'è la «Casa di Leda» a Roma, la prima casa protetta in grado di accogliere madri detenute con i loro figli piccoli, che, però, sta aspettando il via libera al cambio di destinazione d'uso da parte del Comune.

L'amministratore delegato di Poste Italiane, Francesco Caio, ha invece sottolineato come «il percorso di sviluppo e trasformazione del gruppo è imperniato su una costante attenzione al tema dell'inclusione sociale». Il manager ha infatti rimarcato come Poste Italiane possa configurarsi come «un'azienda sociale di mercato in quanto tutti gli investimenti siano finalizzati a rendere accessibile a tutti ciò che altrimenti sarebbe riservato a pochi, come nel caso dei sistemi di pagamento e dei prodotti finanziari, perché ogni giorno siamo al servizio della comunità e dei mercati». Il successo di Poste Italiane Onlus, ha rimarcato Caio, è stato testimoniato dalle numerose richieste di sostegno finanziario arrivate sul tavolo della nuova entità.

Attraverso la fondazione e le numerose attività di corporate social responsibility, ha ricordato Caio, è stata definita «una strategia integrata che unisce ai valori della prossimità e della semplicità l'impegno solidale e responsabile degli

organi aziendali e di tutti i suoi dipendenti in un agire comune, attraverso la condivisione di iniziative di volontariato in grado di innescare processi di cambiamento e miglioramento, anche culturale, del nostro Paese».

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