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"A Predappio un rave illegale". La Boldrini ancora all'attacco

Laura Boldrini continua nella polemica pretestuosa e paragona ancora il rave di Modena a Predappio: ma un evento non era autorizzato e l'altro sì

"A Predappio un rave illegale". La Boldrini ancora all'attacco

Appuntamento settimanale con Cartabianca, il programma condotto da Bianca Berlinguer il martedì sera su Rai3. Prima parte di puntata interamente incentrata sul primo decreto legge approvato dal governo, soprattutto sulle norme che riguardano i rave party e il reintegro dei medici non vaccinati. Ospite in studio, per la prima volta in assoluto, anche Laura Boldrini, pasionaria del Partito democratico, che si è cimentata in un discorso contorto e contraddittorio in alcuni passaggi sui rave party, da lei messi a confronto con il raduno di Predappio.

"A Predappio era un rave illegale eppure non c'è stata alcuna condanna, si è violata la Legge Scelba e nessuno ha battuto ciglio. Mi sarei aspettata una condanna dal governo", ha detto l'ex presidente della Camera, che considera non adeguata la misura del governo che prevede la reclusione da 3 a 6 anni e un'ammenda fino a 10mila euro per chi partecipa ai rave party. L'associazione del raduno di Predappio con il rave party di Modena è un adagio frequente della sinistra degli ultimi giorni. Una sinistra che però non considera un elemento fondamentale, ossia che il raduno di Predappio è stato regolarmente autorizzato dalle autorità di pubblica sicurezza e si è svolto pacificamente su suolo pubblico, senza occupazioni abusive

Senza entrare nel merito del tenore della manifestazione, condivisibile o no, formalmente quanto accaduto a Predappio è stato autorizzato. Il rave party di Modena no. Per altro, come è stato fatto notare a più riprese anche durante Cartabianca, il raduno di Predappio non è una novità di quest'anno ma è una tradizione che si ripete da anni e che non è stata fermata nemmeno durante i governi della sinistra. Ma nemmeno davanti a questa evidenza Laura Boldrini accetta il fatto che tra i due eventi non ci siano punti in comune.

"Non sono state prese misure nemmeno dai governi precedenti, ma quest'anno ci vuole una condanna specifica nel centenario della marcia su Roma", ha detto ancora l'ex presidente della Camera, applicando il buon senso a corrente alternata, come le ha fatto notare un altro ospite in studio, sottolineando che se esistono le norme queste hanno una valenza omogenea sempre, non più o meno valore in base al colore politico.

Un concetto che spesso la sinistra tende a dimenticare e a sottovalutare, alimentando polemiche pretestuose e al di fuori di ogni logica esistente.

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