Dal prefetto alla grillina: politica scossa dal sessismo

Lascia il commissario che ha insultato una cronista. Si scusa la Cherchi per le deliranti accuse a Valditara

Dal prefetto alla grillina: politica scossa dal sessismo
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Donne che insultano uomini, uomini che insultano le donne. Non basta l'intesa bipartisan tra Giorgia Meloni e Elly Schlein sulle norme che puniscono la violenza sessuale, nel teatrino della politica il sessismo bipartisan continua ad avvelenare un clima politico già mefitico, con buona pace degli appelli all'educazione sessuale, che più che nelle scuole andrebbe insegnata anche nei palazzi del potere.

Di buon mattino si è dimesso il commissario straordinario alle baraccopoli Maurizio Falco, che nei giorni scorsi aveva insultato la bravissima collega di Fuori dal Coro Costanza Tosi ("Questa è quella putt... di mer..."), che stava indagando sulla gestione dei fondi del Pnrr per l'abbattimento delle bidonville. In alcune zone della Calabria, come a San Ferdinando di Rosarno, vivono gli immigrati impegnati nella raccolta dei campi e ci sarebbero ancora 12 milioni di euro inutilizzati, ma la misura scade entro agosto 2026. "Ho rassegnato le mie dimissioni alla ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Calderone - si legge nella nota diffusa da Falco - nell'esclusivo interesse di garantire la massima serenità e continuità nella fase attuativa dei dodici progetti previsti". Si chiude con un gesto di grande responsabilità - invocato anche dalla presidente della Vigilanza Rai Barbara Floridia dei Cinque stelle - un incidente che ha visto l'ex prefetto di Piacenza dal 2017 al 2020 pizzicato al telefono con una collega apostrofava malamente la cronista di Rete4 pensando di non essere registrato.

Ma l'imbarbarimento del linguaggio politico non riguarda solo gli uomini né solo il centrodestra. L'altro giorno, durante il concitato intervento alla Camera dei deputati del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara sull'educazione sessuale nelle scuole, la grillina Susanna Cherchi ha sostanzialmente paragonato il titolare di Viale Trastevere a un marito violento che uccide la propria moglie perché non se ne sente all'altezza. Una frase "avvilente devastante, contorta, pericolosa ed insensata" secondo il deputato Fdi Gimmi Cangiano e subito stigmatizzata dal vicepresidente M5s della Camera Sergio Costa - che presiedeva la seduta e che le ha tolto immediatamente la parola - tanto che ieri (pare su pressing del leader grillino Giuseppe Conte) la Cherchi ha chiesto scusa "per il fraintendimento su temi così delicati come il femminicidio. Il rispetto istituzionale e la misura nei toni restano imprescindibili".

Ma questi due gesti distensivi non sembrano trovare followers nelle cloache social, dove non si fermano gli insulti sessisti soprattutto nei confronti delle donne "di destra". Dopo la bufera che si è abbattuta su Francesca Verdini, sommersa di epiteti e minacce perché "colpevole" di essere la fidanzata del ministro Matteo Salvini, anche la compagna del governatore calabrese Roberto Occhiuto ha deciso di denunciare il clima greve e preoccupante che trasudano gli insulti sessisti che ha ricevuto. E così il sottosegretario ai rapporti con il Parlamento Matilde Siracusano, in un video postato su Instagram, ha snocciolato i commenti volgari e insultanti che quotidianamente riceve sui social a cui ha risposto con sagacia e ironia, invitando le donne vittima di questi volgari commenti a denunciare gli haters: "Vai a cucinare e poi a trom..., cagnetta, Povera donna lecca lecca...

Ma che schifo è? Ma non vi vergognate? Ci sono ragazze che soffrono enormemente per questo schifo che ricevono gratuitamente sui loro profili - denuncia la parlamentare di Forza Italia - il mio suggerimento è quello di denunciare, denunciare, denunciare. Magari questo brutto vizio qualcuno se lo toglie".

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