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Il premier: Quota 100 finisce qui

Conte: la riforma salverà solo i lavori usuranti. Arriva lo scalone

Il premier: Quota 100 finisce qui

Al premier Giuseppe Conte sta a cuore il cashback, non troppo le pensioni. Ieri partecipando al Festival dell'Economia di Trento, edizione tutta in remoto a causa del Covid, il presidente del Consiglio ha confermato la fine di Quota 100. «È stato un progetto di riforma triennale per supplire a un disagio sociale che si era creato. Non è all'ordine del giorno il rinnovo», ha spiegato. Quindi dal 2022 non ci sarà più l'anticipo pensionistico della riforma cara alla Lega di Matteo Salvini.

L'annuncio del premier non è una novità. Un elemento inedito è invece quello contenuto in un'altra dichiarazione. «Dobbiamo metterci attorno a un tavolo e fare una lista dei lavori usuranti, e lavorare su questa prospettiva. Non possiamo mettere tutti sullo stesso piano. Dobbiamo avere il coraggio di differenziare». Un forte indizio su una riforma minima. Niente quota 102, o ritiro con il solo requisito dei contributi a 42 anni. Il governo sta andando verso una conferma dell'Ape sociale o verso altre forme di tutela per chi fa lavori gravosi o ha iniziato molto presto a lavorare.

Per gli altri è sempre più probabile un ritorno al regime precedente, cioè lo scalone con il ritiro a 67 anni.

Il premier ha annunciato che il superbonus sulle ristrutturazioni al 110% potrebbe essere esteso «oltre il 2021», poi ha previsto dei «perfezionamenti» sul reddito di cittadinanza. Sul Recovery fund ha spiegato che «avremo una struttura normativa dedicata, che ci consentirà di individuare soggetti ad hoc e un percorso che ci consentirà di monitorare l'attuazione». Annuncio che sembra molto un commissariamento dei ministeri nella gestione dei 209 miliardi del piano europeo.

Il premier è attentissimo al cashback. «Chi pagherà con tutte le modalità elettroniche e digitali, se farà almeno 50 transazioni in sei mesi potrà recuperare il 10%», ha ribadito Conte. E alla rete di tlc: «Acceleriamo sul fronte dell'autostrada del nostro futuro: un'infrastruttura digitale unica in banda ultralarga, capace di proiettare velocemente il nostro Paese in avanti recuperando il terreno perduto». Al festival dell'Economia c'era anche il presidente di Telecom, Salvatore Rossi: «Auspicabile» la fibra fino alle case. Ma «il fatto di scavare no. È un'attività vecchia che produce un sacco di danni ambientali.

Se si riesce ad evitare la duplicazione oltre a fare risparmiare soldi, protegge anche l'ambiente».

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