Coronavirus

Premier sull'orlo della crisi "Preoccupato per la tenuta"

Scontro tra Pd e 5s sul Mes. Iv attacca su lockdown e patrimoniale. La maggioranza è ormai ai ferri corti

Premier sull'orlo della crisi "Preoccupato per la tenuta"

«Preoccupato per la tenuta della maggioranza»: così, a metà pomeriggio di un venerdì santo tesissimo, viene descritto il premier.

E anche i ventisette rinvii del suo consueto one-man-show (che solo in Italia può essere definito «conferenza stampa»), dalla serata di giovedì a quella di ieri, testimonia che - man mano che si avvicina il rientro alla normalità - le difficoltà politiche crescono, e che anche un galleggiatore allenato come Conte sta annaspando. Lo scontro tra Pd e grillini è ai massimi, Italia viva attacca duramente entrambi, e stavolta nel mirino finisce lo stesso Conte. Sei ore sei di riunione tra il premier, alcuni ministri e i capi delegazione di maggioranza, con toni che spesso sfiorano l'alterco. Sul tavolo il dpcm che prolunga ancora il lockdown, e il duro scontro sulle riaperture tra un premier asserragliato dietro il «comitato scientifico» che non vuol decidere nulla e una parte della maggioranza, i renziani in prima fila con la ministra Teresa Bellanova, che chiedono un piano immediato di ripartenza sia pur scaglionata e ragionata, per evitare la catastrofe economica.

Ma ad accendere gli animi c'è soprattutto l'accordo europeo e il famigerato Mes: stavolta al Pd non è andato giù l'azzardo del premier, che («sotto la dettatura di Vito Crimi, rendetevi conto», dice un dirigente) si è slanciato in tweet para-salviniani contro il Mes, delegittimando il paziente lavoro di tessitura fatto in Ue dal ministro dell'Economia e da Paolo Gentiloni.

«Presentare l'accordo come una sconfitta è darsi la zappa sui piedi», dicono dal Pd, reclamando dal premier prese di posizione che riconoscano i «passi avanti» fatti grazie a Gualtieri (come poi dirà Conte in conferenza stampa) e che evitino di dare ragione alle posizioni anti-europee della destra. Che però sono le stesse dei Cinque Stelle, che insorgono furiosamente: «Devi dire che mai e poi mai chiederai i soldi del Mes». Conte obbedisce anche a loro e giura che mai e poi mai chiederà quei finanziamenti (gratuiti e senza condizioni) che il Mes mette a disposizione per l'emergenza. Un colpo al cerchio e uno alla botte. Ad alzare la tensione piomba anche la proposta di una «semi-patrimoniale» annunciata ieri dal capogruppo Pd Graziano Delrio: un contributo di solidarietà per la crisi sull'Irpef dei contribuenti con redditi sopra gli 80mila euro. Proposta fatta, dicono i presentatori, «in piena sintonia con il Pd». Ma le reazioni sono negative: «Una follia», la bollano da Iv. «No alla riapertura graduale, no ai fondi Mes e sì alla patrimoniale: auguri, Italia», dice ironico Ettore Rosato. Ma anche i grillini si scagliano contro, accusando il Pd di voler «coprire il Mes» con la polemica sulla patrimoniale. Zingaretti si sfila e non dà copertura alla proposta Pd, e Conte la seppellisce: «È la prima volta che ne sento parlare, non vedo all'orizzonte nessuna cosa del genere».

A sera, lo show tv del premier finisce per alimentare nuove polemiche, con Michele Anzaldi di Iv che accusa: «La polemica a reti unificate contro l'opposizione è una pessima pagina istituzionale.

Conte usa la Rai per comizi propagandistici».

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