
Torino Sono stati premiati per aver progettato un mega grattacielo che ancora non c'è. O per meglio dire - dopo anni di lavoro, conti difficili da far quadrare e polemiche a più non posso - non è ancora stato completato. Tanto che i torinesi lo hanno già soprannominato «Il grande incompiuto».
Un centinaio di persone - dirigenti e funzionari della Regione Piemonte - hanno intascato un bonus, per un totale di un milione e 200mila euro, per aver progettato un grattacielo che, per rispettare i tempi stabiliti per la realizzazione, avrebbe bisogno di un miracolo. La struttura, i cui lavori sono iniziati a novembre del 2011, dovrebbe diventare il palazzo unico della Regione Piemonte, solo il Consiglio regionale rimarrà nella sua storica sede di Palazzo Làscaris. Progettato dallo Studio Fuksas e presentato alla Giunta dieci anni fa, conta 42 piani, di cui 41 a uso civile e l'ultimo, il più alto, da adibire a bosco pensile. La sede dell'edifico è poco distante dal polo fieristico del Lingotto, nel quartiere di Nizza Millefonti e il trasferimento degli uffici era previsto per fine 2016.
A rendere noto il documento, con tutte le somme riconosciute a una lunga lista di dipendenti che hanno avuto un ruolo nella progettazione, è stato il radicale Giulio Manfredi, che da anni chiede trasparenza su tutti gli atti che riguardano la costruzione del grattacielo. La documentazione si basa sui dati elaborati da Angela Palmisano, sindacalista Rus della Regione Piemonte. I riconoscimenti economici sono andati anche a persone sotto inchiesta per la realizzazione dell'edificio e per le quali il processo si aprirà il prossimo anno. Al centro dell'indagine, c'è la variante migliorativa da oltre 50 milioni di euro che, secondo l'accusa, sarebbe stata approvata senza alcuna necessità. Tra i premiati: Carlo Savasta, l'ex-direttore dei lavori che ha beneficiato di 178mila euro in tre anni, fra il 2012 e il 2014 e Luigi Robino, che ha preso 67mila euro. In lista anche l'attuale assessore al Bilancio del Comune di Torino Sergio Rolando, allora direttore con la giunta Cota, che ha preso 13mila euro, nonché Maria Grazia Ferreri, ex-direttrice del patrimonio regionale, alla quale sono andati 11mila euro. Fra i nomi anche Livio Dezzani, ex-direttore dell'urbanistica ora in pensione che ha beneficiato di 17 mila euro. Immediata la replica della Regione Piemonte: «I dati sui compensi incentivati si riferiscono agli incentivi, obbligatori per legge nazionale, corrisposti al personale della Regione per tutte le attività incentivabili ai sensi della normativa, non solo per quelle riguardanti il Palazzo unico - precisa Aldo Reschigna, assessore al Bilancio -. Basta consultare la sezione amministrazione trasparente sul sito web della Regione». Ecco perché - secondo l'ente guidato da Sergio Chiamparino -, per come sono stati elaborati, «i dati alimentano confusione».
Un'opera simbolo che non trova pace. Tanto che persino il governatore Chiamparino si sarebbe convinto che non metterà mai piede nella torre di Fuksas da presidente della Regione.
Un brutto presentimento avvalorato dalle difficoltà nel riaprire il cantiere. L'edificio è completo al 90 per cento ma ci sono tante grane. Da una fornitura di vetri difettosi, che andrà cambiata all'usura subito proprio a causa del fatto che è incompleta.
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