
Che Guido Crosetto (foto), ministro della difesa, abbia sempre avuto delle riserve sul protagonismo di una parte della magistratura non è un mistero, ma pure per lui negli ultimi tempi c'è un attivismo sfrenato delle procure che sembrano quasi candidarsi a governare il Paese a forza di inchieste, avvisi di garanzia e arresti eccellenti nel campo della politica e delle economia. Si ha la sensazione che sia in atto un'opera di delegittimazione delle classi dirigenti in vista della campagna referendaria sulla riforma della giustizia. "Se tutto questo è da mettere in relazione con la separazione delle carriere, con il referendum sulla riforma? Questi metodi vanno avanti da 31 anni e quando mai sono finiti?" si domanda Crosetto con una punta d'ironia: "Francamente non me ne sono accorto. È vero però che il protagonismo delle procure è sempre più marcato. Oggi, ad esempio, l'associazione magistrati di Milano ci ricorda che i pm si limitano ad interpretare le norme per cui respinge gli attacchi. Premesso che se le critica dell'Anm al legislatore è parte del confronto democratico anche il mio tweet sull'inchiesta di Milano lo è e non può essere qualificato come lesa maestà. Ma a parte questo una giurisprudenza che nasca da un'interpretazione che porta ad indagare una persona - come ho letto a proposito del sindaco Sala proprio sul Giornale - perché ha osato applicare il principio costituzionale della presunzione di innocenza senza tenere conto di un avviso di garanzia nella nomina di una persona, beh francamente è un assurdo difficile da capire".
Già, un assurdo come quello di imbastire una maxi-inchiesta sul piano urbanistico di una città che può essere criticato politicamente ma non con le iniziative giudiziarie. "È la logica - va avanti Crosetto che sull'argomento è particolarmente sensibile - che porta i magistrati anche ad indagare sul modello di produzione di Loro Piana o sui salari di Esselunga. Magari è vero i salari sono bassi, ma non è certo alla magistratura che spetta il compito di intervenire visto che c'è una legge che lo consente. Semmai è la politica che deve cambiare la legge. Un interventismo senza confini del potere giudiziario scoraggerà tutti quelli che vogliono investire nel nostro Paese. Non parliamo poi della decisione della procura di Palermo di ricorrere in Cassazione contro l'assoluzione di Salvini nel processo Open Arms: è pura follia!". Sala, Salvini, Loro Piana, Esselunga. E ancora il numero uno dell'autorità portuale di Trieste, Antonio Gurrieri, nominato neppure dieci giorni fa e ora indagato per riciclaggio. Insomma, il numero delle inchieste si moltiplica. "O ancora - avverte Walter Rizzetto, esponente di punta di Fratelli d'Italia in Friuli - la magistratura che interviene sull'incongruità dei salari rischia di aprire un contenzioso dal 2013 ad oggi che se riconosciuto farà chiudere definitivamente parecchie aziende a cominciare dall'Ilva".
Insomma, ormai stiamo assistendo ad un vero e proprio fenomeno: le procure intervengono con le inchieste su argomenti di natura politica; e si trasformano di fatto in una sorta di governo ombra che dà indicazioni di governo a forza di carte bollate. Si ha quasi la sensazione che sia in atto un'opera di delegittimazione della classe dirigente del Paese che ha "osato" - tra separazione delle carriere e riforma di elezione del Csm - mettere in discussione lo "status" dei magistrati. Ne sono persuasi soprattutto dentro Forza Italia, cioè il partito più convinto della necessità della riforma. Deborah Bergamini, parlamentare forzista e per anni stretta collaboratrice di Silvio Berlusconi all'epoca delle grandi battaglie sulla giustizia, non ha dubbi. "Vogliono intervenire - spiega vestendo i panni della Cassandra - sul piano urbanistico di Milano. Riaprono il processo contro Salvini per cui sta diventando un hobby delle toghe quello di sparargli contro. E intanto spuntano inchieste come funghi.
È chiaro che sono i prolegomeni dell'atteggiamento con cui un pezzo di magistratura si appresta a fare campagna sul referendum sulla giustizia. Magari non gli servirà a niente ma vedrete che questo andazzo andrà avanti fino alle politiche del 2027. L'obiettivo? Il solito: sputtanare la classe politica!".