Cronache

Preside assolta, trama da fiction finita nel nulla

Passata la Pasqua, si è chiusa la storia della Quaresima

Preside assolta, trama da fiction finita nel nulla

Passata la Pasqua, si è chiusa la storia della Quaresima. Il presunto scandalo della preside romana, impropriamente impegnata in una relazione con uno studente dell'ultimo anno del suo istituto (il liceo Montale), si conclude con un nulla di fatto dal punto di vista disciplinare e con una ghiotta fantasia abortita quasi sul nascere. Gli ispettori dell'Ufficio Scolastico hanno infatti stabilito che non ci sia stata alcuna violazione del codice. La fiction era già partita, però. La pubblicazione delle chat tra i due e anche quelle degli studenti che insinuavano, accusavano, si «dissociavano», i racconti del diciannovenne o degli amici che lasciavano intendere, i genitori del ragazzo, comprensibilmente preoccupati, che chiedevano un incontro al vicepreside per cercare chiarimenti sull'inaccettabile situazione. Era saltato fuori perfino l'«emulatore» che sosteneva anche lui di aver avuto una relazione di circa un mese con la preside, poco prima dell'esplosione dello «scandalo». Vero niente, evidentemente. Ma troppo pruriginoso per non crederci.

Lei incastonata in quell'età perfetta tra «l'esperta» e «l'appetibile», il suo geometrico, aggressivo taglio a caschetto nero-tenebra, il suo rossetto audace, le ciglia finte, gli orecchini pendenti e l'ospitata a Porta a Porta. Preside, per di più. E lui, maturando dell'ultimo anno, rappresentante di istituto in surroga, con il polso dei movimenti studenteschi a esercitarlo a uomo, le giornate gonfie di futuro e il cielo romano, che è sempre un bel complice. Chissà cos'è scattato dove e quando e come. Fatto sta che la fiction è iniziata, e forse sarebbe proseguita con tanto di sceneggiatura e interpreti scelti ad hoc su qualche schermo Rai, se la realtà non avesse mortificato la fantasia. Non c'è stato nulla tra la preside Sabrina Quaresima e il suo studente, il «suo»... uno dei tanti. Ci sarebbero stati tutti gli elementi, ma non c'era la storia. Se fosse accaduto tra un preside maschio e una studentessa femmina, il fastidio avrebbe prevalso sul tifo. Dal romanzo rosa ci si sarebbe spostati alla cronaca nera, perché il Me too, i femminicidi, le molestie hanno giustamente saturato la tolleranza, figuriamoci l'ironia. Ma qui no. Si capiva perfettamente che era la storia perfetta per indignarsi senza sconcertarsi, per volerne sapere di più senza esserne disturbati, per tifare per il seguito pur prendendone le distanze. Troppo ghiotta la vicenda della signora avvenente col ragazzino. E invece...

Fine della Pasqua e fine dello scandalo Quaresima.

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