Roma Dal Diavolo al Grifone. Qualcosa di simile a un azionariato popolare, geneticamente modificato. Molto modificato. Il filo rosso(blù) è questo: il Genoa in mano a un tifoso, che poi lo «cederebbe» subito a Silvio Berlusconi, ex presidente del Milan. La storia è appena iniziata, per ora il protagonista è Alberto Zangrillo, tifoso del Genoa, primario al San Raffaele di Milano, da 16 anni il medico personale di Berlusconi.
Non appena l'ex presidente del Consiglio ha ceduto i rossoneri, Zangrillo si è fatto avanti: «Presidente perché non fa un pensierino al mio Grifone? Con lei possiamo vincere il decimo scudetto». La risposta? «Mi ha spiegato che il tifo è come una religione e non si può cambiare. Capisco, ma insisterò». Zangrillo l'ha fatto anche ieri, rilanciando la proposta sulle pagine dell'edizione genovese di Repubblica: «Anche perché glielo chiede il sottoscritto, Berlusconi potrebbe anche dire di sì. Vorrei organizzare un incontro tra Berlusconi e Preziosi».
Il tifoso Zangrillo ha già visto da vicino come si può trattare la cessione del Genoa. Nell'estate del 2001 era presente ad alcuni incontri, durante i quali Riccardo Sogliano cercò di far acquistare il Grifone a un sedicente emiro arabo. Finì tutto in un gran pasticcio. Certo, questa è tutta un'altra storia. Con un dettaglio rilevante: Berlusconi al momento non vuole acquistare il Genoa e neppure acquistare delle quote della società. Il Genoa è in vendita ma nessun vero acquirente si è fatto avanti.
«Nessuna telefonata dal presidente Berlusconi, mai parlato di questo argomento con lui, ma è evidente che sarebbe un piacere incontrarlo», risponde il numero uno rossoblù. E vicino a lui Adriano Galliani, ex ad del Milan, conferma. Zangrillo non molla: pressing alto, comunque. Il calcio è pur sempre un gioco. GTimo
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